Sono passati
oltre dieci giorni dall’emissione di un provvedimento del Ministero
dell’Economia (Ragioneria dello Stato- sede di Parma), che vorrebbe
imporre, nel solo territorio Parmense, l’obbligo di far controfirmare
le adesioni sindacali dei dipendenti della Pubblica Amministrazione ai
capi ufficio di ogni singolo lavoratore. Nel caso degli insegnanti
sarebbe il preside, sottoponendo così i singoli ad una schedatura che
contrasta con le più elementari libertà individuali. Addirittura
nemmeno la Pec degli interessati è ritenuta valida, per iscriversi ad
un sindacato dovrebbe provvedere l’amministrazione di
appartenenza. Le organizzazioni del comparto scuola, Cgil, Cisl, Uil,
Gilda e Snals, hanno richiesto un incontro urgente al Dirigente
dell’Ambito scolastico Provinciale (ex Provveditore agli Studi),
affinché l’amministrazione scolastica rifiuti questo adempimento
improprio che le viene richiesto e si adoperi per farlo ritirare. Sulla
vicenda interviene Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale
della Gilda degli Insegnanti: “Registriamo che, seppur dopo due
settimane, l’unico politico che ha mostrato una qualche reazione a
questo provvedimento è l’on. Patrizia Maestri, la quale ci ha
assicurato il suo intervento con l’intento di risolvere la questione.
Tutti gli altri sembrano infischiarsene di una così pesante
compressione dei diritti che colpisce il Parmense”; Maria Gentilini
della Cisl: “Spero che si dedichi la dovuta attenzione alla risoluzione
del problema, siamo di fronte ad un diritto riconosciuto dalla
costituzione oltre che dalla legge”.
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