Nella mattinata del 12
giugno, si è svolto, come programmato, a Palazzo Vidoni, l' atteso
incontro tra il Ministro Madia e le Confederazioni sindacali
rappresentative a livello nazionale dei dirigenti e dei lavoratori del
Pubblico Impiego sul tema della Riforma della Pubblica Amministrazione.
La CIDA era rappresentata dal presidente della sua Federazione della
Funzione Pubblica, Giorgio Rembado, che nel suo intervento ha ribadito
la posizione già più volte espressa nelle ultime settimane dalla
Confederazione dei dirigenti: apprezzamento per alcune delle intenzioni
espresse dal Governo, ma riserve di merito e di metodo su quanto finora
trapelato dell'impianto della riforma.
In particolare, non si può che esprimere rammarico per il fatto che le
parti sociali siano chiamate a confrontarsi su un testo al momento
sconosciuto e del quale sono trapelate finora solo anticipazioni ed
indiscrezioni di stampa, che lo stesso Ministro, in apertura del suo
intervento, si è affrettato a smentire. In questo modo la consultazione
finisce con il perdere di significato e rischia di essere derubricata a
mero adempimento, ritualmente assolto per poi procedere sostanzialmente
in solitudine verso misure che si annunciano invece di grande impatto
sociale.
Nel merito - anche dal poco che si intuisce - traspare una qualche
intenzione di indebolire l'autonomia e l'indipendenza della dirigenza
pubblica: la quale, da alcuni dei provvedimenti annunciati,
risulterebbe trovarsi maggiormente esposta alle indebite pressioni del
potere politico e vedrebbe messa a rischio la sua funzione
costituzionale di garante degli interessi permanenti della Nazione e
non di quelli della parte politica che pro tempore ne regge le
sorti.
In allegato, il comunicato emesso alla fine dell'incontro, nel
quale sono richiamate le questioni principali affrontate dal presidente
Rembado e le posizioni espresse dal Ministro.
Anp.it