Il Pd vuole
accelerare sul ddl scuola, che martedì sarà all'esame della commissione
Istruzione del Senato. Si punta ad approvare la riforma entro metà
luglio per portare a casa il prima possibile le 100mila assunzioni
previste. Il governo cerca dunque l'accordo e apre ad un pacchetto di
correzioni ma se la mediazione non si dovesse trovare, sarebbe pronto
ad un "blitz" con rinvio in Aula, maxiemendamento e fiducia. Questa
mattina a Palazzo Chigi la 'girandola' di incontri operativi è stata
aperta da una delegazione di parlamentari Pd competenti per materia,
insieme al ministro dell'Istruzione. "Abbiamo parlato di come riuscire
a concludere l'iter nei tempi più rapidi possibili" ha detto il
senatore dem e presidente della Commissione Istruzione del Senato,
Andrea Marcucci, al termine della riunione.
Da governo impegno ad andare avanti con le assunzioni Da parte del
governo, spiega il capogruppo alla Camera Rosato, c'è tutto l'impegno
del governo per andare aventi con le assunzioni dei precari. Da lui
tuttavia un appello alle opposizioni perché collaborino, perché con
3.000 emendamenti la riforma non si può approvare in tempi rapidi.
Scelta civica chiede coinvolgimento alleati Scelta Civica, parte della
maggioranza, chiede un coinvolgimento degli alleati.
"Che il presidente del Consiglio incontri una delegazione di deputati e
senatori del suo partito per concordare il timing delle prossime
settimane e le priorità dei prossimi mesi va benissimo ed è, anzi, cosa
più che mai opportuna. Purchè - osserva Enrico Zanetti, segretario
politico di Scelta Civica - accada altrettanto con gli alleati che
anche recentemente, in occasione di passaggi cruciali, hanno garantito
in modo compatto al governo voti che proprio una parte del Partito
Democratico - sottolinea - gli ha invece negato".
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