Rivolgiamo
un forte appello affinché gli organi collegiali delle scuole superiori
rifiutino di partecipare alla sperimentazione dei cosiddetti licei
brevi, che consentono un percorso quadriennale di studi al posto di
quello di cinque anni. Bocciare questa idea malsana significa
salvaguardare la crescita culturale delle giovani generazioni, impedire
un ulteriore destrutturazione della scuola pubblica, difendere
occupazione e condizioni di lavoro di docenti e di personale tecnico ed
amministrativo - ha dichiarato Luca Cangemi, responsabile nazionale
scuola del PCI.
Entro il 13 novembre gli istituti possono “candidarsi” ad essere tra le
cento cavie che sperimenteranno, in tutta Italia, quest’altro passo
della controriforma dell’istruzione (che tra l’altro ignora ogni
riflessione sull'esito fallimentare delle lauree brevi) e certo non
mancano zelanti presidi che anelano a portare le loro scuole in questa
schiera.
È invece molto importante che il mondo della scuola respinga
quest’ulteriore attacco e riaffermi la necessità di rovesciare la
disastrosa tendenza a tagliare e comprimere il tempo dell’istruzione.
Sono in gioco la dignità e la funzione sociale della scuola e una parte
grande del futuro dell’Italia - ha concluso Cangemi.
pcistruzione@libero.it