Nel cuore
dell’estate capita di sentire profumi delicatissimi, come il profumo di
mandorle selvatiche sotto il cielo dell’Etna, verso sera, tra viottoli
fitti d’ombra e di silenzi, mentre ascolto storie di ragazze e di
ragazzi che sembrano uscite da un’edizione “aggiornata e corretta” del
libro “Cuore”. Ragazzi che crescono insieme e si rincorrono, tra i
corridoi e i laboratori della scuola, a volte sorridono, si divertono,
spesso si innamorano, altre volte piangono e si aiutano l’un l’altro,
come possono, come solo loro sanno fare. Non ho sentito, però (ahimè!),
la presenza d’un insegnante saggio, maturo, che sappia comprenderli,
che sappia guardarli negli occhi, che sappia ascoltare il loro cuore.
Mischini, certi insegnanti! E’ vero, ci vorrebbero altre figure
professionali a scuola, pedagogisti, psicologi, assistenti sociali, per
ogni scuola, o almeno per ogni Ambito Territoriale, per aiutare i
ragazzi a crescere e a vivere. Ma quella sera c’era anche la luna piena
nel cielo dell’Etna, una luna malandrina e guardinga, che felice
sembrava annuire alle parole e ai pensieri di quel ragazzo, “il
migliore della sua classe”.
Ed era la stessa luna che vide Leopardi, che vide Ciàula all’uscita
della miniera, che vide Ulisse quando, dopo vent’anni, toccò la sua
Itaca, che videro quegli uomini che venivano strappati dalla loro terra
d’Africa e condotti schiavi in America, e che abbiamo visto noi
bambini, in quel lontanissimo cielo del 1969.
Una luna serena, che sa, che sa capire, e che saprà dare giustizia. A
tutti!
Fortuna che l’estate è lunga, e ancora ce ne sono cose da raccontare,
con il profumo di mandorle sotto il cielo dell’Etna, tra i viòla
sperduti, fitti d’ombra e di silenzi, ma che a tratti diventano
luminosissimi e sereni, come la voce di quel ragazzo che racconta di se
e della sua classe, per testimoniare che “non semu tutti ‘i stissi”!
Ce ne ricorderemo di quest’estate, ce ne ricorderemo…
Angelo Battiato