“Salve prof.,
volevo dirle che è un incubo stare qua, stare a casa e fare queste cose
su Internet. Lo trovo ridicolo!”. La voce della verità! La voce del mio
alunno, che l’altro giorno m’ha mandato questo messaggio “struggente,
poetico e commovente”. Non riesco a trovare altri aggettivi per
descrivere questa voce innocente, carica di malinconia e di nostalgia,
di voglia di normalità e di giustizia. La poesia dell’età. Che vale più
di mille circolari e comunicati di DAD (Didattica a Distanza), (ma
poi quanto siamo bravi a creare sigle e acronimi!), più di tante
conversazioni in chat tra colleghi alle prese con nuove piattaforme e
canali digitali. Si, la voce di Fulvio (nome di fantasia) risuonerà per
molto tempo tra le scartoffie e il tablet di casa mia, e si spanderà
tra le aule deserte del padiglione H e i nostri cuori di docenti, che
battono all’unisono pieni di speranza e d’apprensione per i nostri
alunni. E dove sono adesso i tuoi supereroi!? Dove sono Bat-Man,
Super-Man, Spider-Man, Mazinga, Iron-Man, Capitan America, Wonder
Woman, Thor!? Dove siete cari eroi della nostra migliore adolescenza!?
Adesso che avremmo tanto bisogno di voi, adesso che il mondo vorrebbe
tanto il vostro aiuto! Voi che avete riempito il tempo e i sogni dei
nostri ragazzi! E a noi “che cosa resta”!?
A noi, adesso, ci resta camminare da soli in “quest’atomo opaco del
male”, in quest’atollo sperduto nel buio dell’universo, nel profondo
della nostra paura, ai margini della tristezza. Camminare a vista senza
perdere la luce della speranza, costeggiare a tentoni i sentieri
dell’impossibile, arrampicarsi sulle pareti della solitudine e farsi
strada tra pendii e valichi con le unghia, con la “voglia di vita”, che
mai ci abbandonerà.
E chi in queste lunghe e fredde notti non si è svegliato pieno d’ansia
e di timore, chi non ha sognato l’allegro vocio dei nostri alunni
durante l’ora di ricreazione, chi non ha sognato spiagge e sorrisi,
scagli la prima pietra! Ma non c’è notte buia, senza l’aurora, non c’è
tunnel più lungo, senza bagliore, non c’è inverno più freddo senza la
primavera, che verrà con le rondini e le viole. Noi siamo solo dei
“piccoli colibrì”, portiamo nel becco una goccia d’acqua per spegnere
l’incendio della foresta, solo questo possiamo dare, facciamo la nostra
parte, adempiamo al nostro dovere.
E tu, caro alunno, sei un piccolo eroe, come Super-Man, come
Spider-Man, come Thor, che popola i sogni e il futuro. Perché ancora
abbiamo tanta strada da fare, tanta scuola, tanta vita. Ancora, e
ancora, e ancora…
Angelo Battiato