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E’ necessario portare l’occorrente, piccozza, ramponi, moschettone, avere una corretta imbragatura, con corde, anelli, carrucola, evitare movimenti bruschi, evitare ansie, paure, sconforto, avere grinta, energia, coraggio. E sperare, alla fine, di giungere alla meta, in cima al mondo, a un passo dal blu, con tutti i compagni di ventura. E di mettere nello zaino “tutta merce fina”, conoscenza, competenza, capacità, abilità, esperienza, saperi, valori.
Raggiungere il “tetto del mondo”, tutti insieme, tutta la classe, stanchi ma felici, più maturi, più sicuri, e pronti per nuove avventure, per il lungo viaggio della vita. Toccare l’apice, tutti insieme, dirigente, docenti e alunni, soddisfatti, contenti per le tante prove affrontate, spesso difficili, faticose, perigliose, altre volte semplici, chiare, agevoli, ma sempre sostenute con determinazione, con rigore, con serietà.
E alla fine della salita non ci si ricorda più dei giorni tristi, nuvolosi, burrascosi, ma solo dei momenti belli, pieni di sole, di sorrisi. O si vince tutti assieme, o non vince nessuno! Nonostante le mascherine, il banco singolo, il distanziamento d’un metro, il timore del ritorno alla DAD, vale la pena ancora il primo suono della campanella, il primo giorno di scuola, il primo “abbraccio” con i compagni di classe e con gli insegnanti.
Vale la pena ancora vivere la scuola in presenza, come luogo dell’anima, come cammino di crescita, come percorso civile e culturale. Anche se, voltandomi indietro, durante la lunga scalata, non rivedrò più “quel ragazzo”. Ma che importa, lui ha già spiccato il volo della vita!
Angelo Battiato