Questo mio breve scritto vuole essere soprattutto un omaggio ad una terra, l'Irlanda, che per bellezze naturali è unica al mondo, ed alla sua coraggiosa gente, straordinaria per amabilità e cordialità, la cui unica sfortuna è stata quella di nascere vicina a quella mostruosa macchina colonizzatrice che è sempre stata la Gran Bretagna.
La colonizzazione in particolare del nord dell'Irlanda, Ulster, che in precedenza per compattezza ed omogeneità era cattolico, da parte dei protestanti inglesi venne pianificata negli anni tra il 1608 ed il 1610 e toccò il suo apice con la sanguinaria e feroce spedizione di Cromwell atta a stroncare i ribelli. Con uno schieramento bellico mai visto prima egli attaccò la città di Drogheda, mettendola a ferro e fuoco e sterminando tutta la popolazione autoctona senza risparmiare nè donne nè bambini per sua stessa ammissione.Il massacro di Drogheda doveva essere un chiaro monito su chi erano i padroni da quel momento in poi.
L'azione colonizzatrice continuò nei secoli successivi con la deportazione coatta dei cattolici irlandesi che vennero tradotti in catene verso le zone più impervie del paese o verso le colonie americane. Si, perchè accanto alla tratta dei neri, vi fu una tratta dei bianchi, cattolici irlandesi, di cui, però, i libri di storia parlano poco. Gli irlandesi deportati in America e naturalizzati statunitensi e che oggi formano una comunità consistente hanno sempre mantenuto le proprie tradizioni. Tuttavia , hanno sempre rivestito un ruolo subalterno nei confronti della WASP (white anglo saxon protestant) dominante. Infatti, tutti i presidenti degli USA sono sempre stati protestanti, tranne per la breve parentesi di J.F. Kennedy che era cattolico, di origine irlandese, e sulla cui morte non è mai stata fatta chiarezza. Il predominio della WASP negli ultimi anni si è estesa anche in paesi come il Guatemala, da secoli tradizionalmente cattolico, e che è stato fatto oggetto, di recente, di una vasta opera di protestantizzazione che ha coinciso con un avvicinamento del paese agli interessi politici degli USA laddove, invece, il cattolicesimo era più sensibile alla causa dell'autodeterminazione e del riscatto sociale del Guatemala.
Ritornando alla storia dell'Irlanda, da quel lontano 1610 , la colonizzazione inglese continuò anche attraverso l'opera di una società creata a tale scopo, the Honourable the Irish Society, che ha ancora sede a Derry e che rappresenta il simbolo evidente del dominio inglese sull'Irlanda. Da allora sono passati molti secoli, secoli di sanguinosi scontri e di un progressivo peggioramento ed isolamento dell'Irlanda a vantaggio di una sempre maggiore crescita e prosperità della Gran Bretagna. Basta ricordare la grande carestia degli anni 1845-49 che decimò il popolo irlandese e che qualche storico ha ipotizzato come fosse un'opera sistematica di genocidio messa in atto dagli inglesi verso gli irlandesi. La grande carestia fu preludio degli anni della guerra civile ed alle sempre più pressanti richieste di autonomia che si concretizzarono con la creazione di uno stato indipendente nel sud ma che rimasero un'utopia per i cattolici irlandesi dell'Ulster.
Possiamo dire che è stata attuata una vera e propria politica di apartheid nei loro confronti; i cattolici irlandesi dell'Ulster hanno sempre avuto un ruolo subalterno, spesso i loro diritti civili sono stati ignorati, con enormi difficoltà e discriminazioni nell'ambito della ricerca di un lavoro o di un'abitazione...
Negli anni 80, lo sciopero della fame condusse alla morte decine di repubblicani arrestati e detenuti in condizioni atroci e disumane, molti di loro non erano nemmeno attivisti dell 'IRA ( irish repubblican army) tra questi ricordiamo Bobby Sands che divenne un simbolo dell'indipendenza irlandese. L'allora primo ministro britannico, Margaret Thatcher, preferì lasciarli morire anzichè fare la benchè minima concessione ai repubblicani.
Negli ultimi decenni, in seguito agli accordi di Dowing Street, sembrò aprirsi un periodo di pace e di accogliemento delle richieste del Sinn Fein ( partito repubblicano cattolico irlandese).Ma in realtà la questione non è per niente chiusa.In occasione della concessione da parte di Londra a Belfast dei poteri in fatto di polizia e giustizia, al posto dell'odiata Ulster Constabulary , la polizia protestante accusata di vessazioni e crimini perpetrati nei confronti anche della popolazione inerme, il 23 Febbraio scorso un'autobomba esplode a Newtry e solo per miracoli non fa vittime. Alcuni giorni dopo l'abitazione di una famiglia cattolica di una contea vicina viene colpita da alcuni spari.
Ora, appare strano che la BBC e la stampa britannica proprio in concomitanza di queste allarmanti avvisaglie e invece di occuparsi di queste ultime, guarda caso, sventaglia la solita propaganda anticattolica con lo scandalo dei preti cattolici accusati di pedofilia. Sia chiaro: la pedofilia è un crimine che va stroncato dovunque esso si manifesti e su questo non ci sono dubbi. Ma ciò che lascia perplessi è piuttosto la strumentalizzazione di tali fatti per fini politici e la sua voluta generalizzazione verso un'identità religiosa. Dimenticando che la responsabilità di tali crimini è sempre personale e che a fronte di una piccola percentuale di sacerdoti che si sono resi colpevoli di fatti così gravi, esiste però la stragrande maggioranza di religiosi che , a costo di enormi sacrifici, operano nei paesi più sperduti del mondo, accanto ad un'umanità abbandonata da tutti, e dei quali, però, si parla poco o niente.
Lascia anche perplessi il modo subdolo con cui soprattutto si cerca ancora una volta di svilire una popolazione la cui unica colpa, se di colpa si può parlare, è quella di voler conservare le proprie tradizioni gaeliche dal punto di vista linguistico, e cattoliche, dal punto di vista religioso.