Come già delineato
precedentemente in questo sito, esistono ben tre normative che indicano
in modo molto esplicito come Cittadinanza e Costituzione non sia una
materia autonoma e quindi non può attribuire un proprio voto in
decimi anche qualora la scuola abbia deciso, in via sperimentale,
di adottare questo insegnamento. In particolare si tratta del
D.P.R 89/2009, del decreto ministeriale n. 37/09 art.2, della legge
169708 art. 1. A queste va aggiunta la nota n. 685/2010 nonché la C.M
.n. 49/2010 , artt.5/6, pag.4 nota 14.
Infatti, la pecularietà di Cittadinanza e Costituzione, così come
anche dell’ora di approfondimento di lettere, è di essere
insegnamento pienamente inserito e dipendente dall’area
storico-geografica; cioè da cui dipende assolutamente per quanto
riguarda la valutazione.
E ciò vale anche al di là dell’autonomia scolastica che non può
prescindere dalle normative vigenti in nessun caso, per il semplice
motivo che si tratterebbe in tal modo di “anarchia” e assoluta
discrezionalità di ogni istituzione che oltrepasserebbe di gran lunga
ogni concetto lecito di autonomia. Oltre al fatto, naturalmente, che
verrebbero a crearsi discrepanze incredibili tra istituti dello stesso
ordine e grado e a delinearsi gravi profili di incostituzionalità del
proprio operato. Infatti, se solo alcune scuole decidessero di
attribuire ai propri alunni un voto “ in più” in una materia non
curricolare, decisione, ricordiamolo, non contemplata né supportata da
alcuna direttiva ministeriale o legge, ai sensi dell’art. 3 della
Costituzione, si potrebbe delineare un quadro di violazione di
pari trattamento dei cittadini, ovvero di subalternità e
discriminazione valutativa, fra l’altro non voluta, di quegli alunni
che frequentano scuole in cui non si è scelta la sperimentazione di
Cittadinanza e Costituzione vedendosi così automaticamente negato un
voto rispetto ai primi.. .
In caso di scrutinio l’insegnamento di cittadinanza e Costituzione non
ha quindi una propria voce autonoma ma deve “accodarsi” in tutto alla
valutazione dell’area storico-geografica, non potendo esprimere una
valutazione autonoma e rilevante.. Per questo motivo, per tutti
quei casi che parimenti potrebbero delineare una forma di
“discriminazione” ai limiti del lecito, verso quei docenti a cui è
stato esclusivamente affidato quest’insegnamento, ribadiamo che risulta
senz’altro necessario che Cittadinanza e Costituzione venga affidato
agli insegnanti curriculari di classe di storia e geografia. E questo
vale ovviamente sia per ottimizzare l’apprendimento di una materia che
pur non essendo autonoma ha una propria pregnanza formativa ( come
l’algebra non può prescindere dal voto globale in matematica , ne fa
parte ma è una parte importante , per fare un esempio) sia per evitare
d’ora in avanti situazioni di incostituzionale disparità di trattamento
tra docenti da cui si pretende quasi il “paradosso” tragicomico di una
presenza agli scrutini ma del tutto passiva e muta. Il che varrebbe la
pena di chiedersi che senso ( sia razionale che legale) abbia.
Tecla Squillaci
stairwayto_heaven@libero.it