La nota del 20
aprile 2011 firmata dal direttore generale del Ministero
dell’Istruzione, dott.ssa Concetta Palumbo, con oggetto: “Servizio
nazionale di valutazione – rilevazione degli apprendimenti per l’anno
scolastico 2010/2011 – precisazioni”, essendo una semplice “nota” e non
un’ordinanza o un atto avente forza di legge, ovviamente non
concorre a creare obblighi di fare non fare. Essa pur esplicando un
quadro normativo che delinea quale debba essere la funzione di
quell’istituzione nota con l’acronimo “Invalsi”, contiene, specie nella
parte iniziale, delle rispettabilissime personali opinioni della
dott.ssa Palumbo, che seppur importanti per la chiarissima fama
dell’autrice, sono la traduzione tecnica di una precisa volontà
politica ed in tali termini vanno acquisite ed analizzate.
La stessa nota ricorda che la legge 25
ottobre 2007, n° 176 all’art.1 comma 5 statuisce che: “(…) il
Ministro della Pubblica Istruzione fissa, con direttiva annuale, gli
obiettivi della valutazione esterna(…)”, trattandosi di un servizio
affidato esplicitamente ad un ente esterno, dovrà essere quell’ente a
provvedere ad adempiere al preciso mandato che la legge gli conferisce.
Nessuna norma successiva, né di legge,
né pattizia, prevede che le funzioni vengano delegate al personale
amministrativo e docente delle singole scuole (adempimenti burocratici
e correzione). L’Invalsi in
base alla propria capacità economica e di gestione delle proprie
risorse, dovrà accollarsi i relativi oneri economici, ivi compresa la
remunerazione del personale da esso reclutato. Non a caso la
dottoressa Palumbo, richiama la direttiva firmata dal Ministro Gelmini
n° 67 del 30 luglio 2010, la quale ha individuato gli specifici
obiettivi dell’Invalsi per l’a.s. 2010/2011, essa dà precisi compiti
all’Invalsi, individuando anche in quali capitoli di bilancio sono
allocate le risorse finanziarie utili allo svolgimento del mandato
istituzionale di detta istituzione. Una
gestione delle risorse economiche che essendo di rilevante entità,
meriterebbe approfondimenti doverosi anche di altri uffici preposti
alla vigilanza. Tuttora si limita ad inviare il proprio personale solo
in “classi campione”. Il concorso istituzionale delle singole
istituzioni scolastiche è doveroso e non appare negato: infatti non
risulta che ai preposti dell’Invalsi, ove presentatisi, non sia mai
stato negato l’accesso alle classi individuate per svolgere le loro
mansioni. In rifermento all’asserzione in cui tali impegni
debbano essere inseriti nel “piano annuale delle attività” di cui
all’art. 28 comma 4 del vigente CCLN, presentato dal dirigente
scolastico e deliberato dal collegio dei docenti, è da rilevare che
esso viene sì deliberato dal collegio che si esprime con votazione
libera dei suoi componenti, che possono votare, volendo, anche contro e
quindi bocciarlo. In riferimento al
riconoscimento economico demandato alla contrattazione integrativa di
istituto, ai sensi degli art.6 e 88 del vigente CCNL, è da precisare
che non sono mai state corrisposti stanziamenti per procedere ad
un’adeguata contrattazione relativa all’Invalsi, che sono in alcune
scuole è stata possibile. In particolare le attività aggiuntive
sono qualificate volgarmente come “lavoro straordinario”, ed è pacifico
che svolgerle o meno afferisce alla libera scelta del dipendente.
L’Invalsi pur avendo una sua personalità giuridica, non ha ancora
recepito nel suo galateo l’avvio di relazioni sindacali (almeno a
livello decentrato) corrette, attraverso le quali richiedere
“prestazioni aggiuntive” al personale delle scuole. Inoltre è da precisare che chiunque
volesse usare note e circolari ministeriali al fine di imporre obblighi
non direttamente previsti dalle norme contrattuali e dalla legge,
potrebbe concorrere al delinearsi di profili previsti e puniti dal
Codice penale, che all’articolo 610 statuisce: “Chiunque, con violenza
o minaccia, costringe altri a fare, tollerare, od omettere qualche cosa
è punito con la reclusione fino a quattro anni”. L’arresto è
facoltativo, la pena massima è di 4 anni. Tuttavia è da
notare che almeno in Emilia all’interno degli organi territoriali delle
OO.SS., firmatarie del vigente CCNL, non è stato per nulla affrontata
la questione, né sembra che sia stato dato l’assenso diretto al lavoro
gratuito, nè sono giunte informative da parte dell’Invalsi circa il
reclutamento e l’inquadramento del personale da esso reclutato.
Salvatore Pizzo
Componente consiglio generale Cisl
Scuola Parma