“ Dopo tanti anni di
precariato finalmente sono di ruolo. Non devo fare ogni anno la
domanda, non devo trascorrere giornate di tensione e di ansia in
attesa dell’assegnazione ed in questi quindici anni ho
girato 13 scuole.. Ne ho viste di tutti i colori… ho conosciuto tanti
presidi e “segretari” e potrei anche scrivere un libro “. Ecco le
considerazioni di un Bidello, ora “collaboratore scolastico”,
dopo aver firmato l’ assunzione nei ruoli ordinari di
dipendente statale.
E’ finalmente arrivato. Ha il posto di lavoro, ma già la sedia non gli
mancava. Il bidello, infatti, per definizione classica è “un uomo
seduto”.
All’ingresso o dietro un banco-cattedra nei corridoi il “bidello”
dovrebbe sorvegliare l’entrata e l’uscita degli alunni dalle aule e
dalla scuola e “qualche volta” intervenire in caso di lite tra i
ragazzi, far girare le “circolari” del preside , (perché i docenti non
le leggono nella sala dei professori) , ma…. essenzialmente il suo
compito è stare seduto.
Le pulizie sono affidate alla “cooperativa” e le giornate scolastiche
scorrono come fiumi lenti e ristagnati.
Le donne una volta lavoravano a maglia, qualcuno ancora “si aggiorna”
leggendo il giornale, fa parole crociate, il solitario con
le carte o con il telefonino ultimo tipo.
Nel mansionario del collaboratore scolastico ci sono scritte tante
cose, ma non importa, tanto il 27 arriva per tutti, sia per chi lavora
di più, per chi ha maggior cura nel mantenere il reparto, per chi ha
attenzione verso gli alunni e si dedica a loro, e sia per
chi viene a scuola e…. sta seduto, applicando l’antico adagio:
“Se ti viene la voglia di lavorare… Siediti! … aspetta che ti passa”
Al collaboratore scolastico sono affidati i compiti di: addetto
ai servizi generali della scuola con mansioni di accoglienza e di
sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico; di pulizia e di
carattere materiale inerenti l'uso dei locali, degli spazi scolastici e
degli arredi; di vigilanza sugli alunni, di custodia e sorveglianza
generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti;
ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle
aree esterne alle strutture scolastiche e nell'uscita da esse;
Può, anche svolgere: attività inerenti alla piccola manutenzione dei
beni mobili e immobili, giardinaggio e simili; attività di
supporto all'attività amministrativa e alla attività didattica nonché
ai servizi di mensa;
assistenza agli alunni portatori di handicap all'interno delle
strutture scolastiche, nell'uso dei servizi igienici e nella cura
dell'igiene personale. Queste ultime sono “funzioni aggiuntive” che
vengono retribuite a parte ed alcuni sono anche preziosi ed abili
“pittori”, “elettricisti”, “idraulici” e “giardinieri”, i quali
con le loro prestazioni fanno risparmiare la scuola almeno nel
costo della manodopera ed essi stessi ne hanno beneficio con recuperi e
riposo compensativo.
OGGI LE COSE CAMBIANO
Il personale ausiliario nelle scuole diminuisce e ci sono delle realtà
di scuole con sei plessi e quattro bidelli. Due plessi restano senza la
presenza dell’uomo seduto. Come si fa?.
Fino ad ieri nell’assegnazione dei reparti si litigava circa il
numero delle aule, dei corridoi e dei servizi assegnati, contando anche
i metri quadrati per rispettare i principi di uguaglianza e
di parità. Guai a fare qualche aula in più ed alcuni settori della
scuola spesso rimanevano sguarniti e poco curati anche nella
pulizia e nell’ordine. Basta girare le scuole e vedere alcuni
sottoscala , depositi e archivi.
La pulizia è la fotografia della scuola, ed il collaboratore è la
prima persona che si incontra entrando a scuola . Una non adeguata
accoglienza costituisce un elemento di negatività.
Diceva un preside “saggio” che occorre sentirsi “azionisti” della
scuola, come impresa di educazione e di formazione e nella scuola tutti
coloro che vi operano , pur con i differenti compiti, sono degli
“educatori” e dei modelli per gli studenti, che sanno apprezzare
l’impegno, la disponibilità e la professionalità anche dei
collaboratori scolastici.
Nelle scuole di alcuni Paesi del mondo quali il Giappone il bidello non
esiste. E’ la stessa maestra-fiduciaria di plesso che apre, chiude,
accoglie i genitori, e sorveglia gli alunni nel corridoio. Le scuole
sono sempre efficienti e pulite, ordinate dal personale esterno e
controllato a vista dai responsabili.
Si farà così anche nelle scuole italiane e siciliane. La
riduzione dell’organico comporta che in alcune scuole “complesse” non
sarà possibile avere due collaboratori per reparto o per plesso e
quindi occorrerà organizzarsi, anche restando da soli a reggere un
reparto, un settore o un intero plesso.
I soldi dello straordinario saranno sempre di meno e per nulla
corrispondenti al lavoro aggiuntivo che si svolge, ma intanto, in
questo particolare momento di crisi, occorre prendere
coscienza che si è fortunati ad avere un lavoro, un posto fisso
e… finalmente “di ruolo”.
Fioretto
redazione@aetnanet.org