Mentre infuria
la polemica mediatica sulla prova preselettiva del concorso a Dirigente
scolastico, basata su errori inequivocabili e fughe di notizie
che si rivelano sempre più attendibili, visto
l’esposto-denuncia della Associazione nazionale dei funzionari di
polizia presentato ai colleghi della Polizia postale, per
quanto accaduto la notte tra il 31 agosto e il primo settembre, molti dei 42.000
candidati continuano, come se nulla fosse, a imparare a memoria
quiz dalla dubbia efficacia docimologica. Questa indifferenza,
questa mancata presa di posizione verso una situazione che investe
profondamente la deontologia professionale di ogni candidato DS, la
dice lunga, sulle possibili caratteristiche intrinseche dei futuri
presidi della scuola italiana.
La legislazione scolastica impone al Dirigente scolastico di prendere
decisioni tempestive per tutelare la credibilità e l’efficienza del
proprio istituto nei confronti del territorio di appartenenza, quindi
mi sarei aspettato, da parte di molti partecipanti al concorso, un
levarsi di scudi a difesa dei propri diritti, in questi ultimi giorni
più volte calpestati ed irrisi. Invece no, ci si preoccupa di quanti
quiz fare al giorno, alle metodiche per imparare meglio a memoria
domande definite incomprensibili, allo stress che comporta memorizzare
ciò che non si comprende. Al contrario è stata la Associazione
nazionale dei funzionari di polizia ad avere il senso civico di
difendere l’onorabilità di un concorso pubblico. Oggi,
finalmente, apprendo dalle pagine di AetnaNet, che un
gruppo di docenti che si preparano ad affrontare il concorso per
dirigenti scolastici, alza la voce, prende posizione, difende i
propri diritti, pungola i sindacati a chiedere legalità e
trasparenza. Credo molto di più ad un futuro dirigente che sappia far
valere i propri diritti, e quindi quelli della sua scuola,
rispetto ad un professionista “dell’imparare a memoria”
fine a se stesso, che continuerà a imparare a memoria tutto lo scibile
umano, non riuscendo a contestualizzare le problematiche sociali
che lo circondano.
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it