Vediamo di fare
il punto sulla politica dell’apparire dei nostri governanti, due opere
immaginifiche sono alla base programmatica degli attuali editti
mediatici: il tunnel CERN- Gran Sasso e il ponte sullo stretto di
Messina. Approfondendo l’argomento, sembrerebbe che per il tunnel tra
il Cern e i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto
l'esperimento Cngs, l'Italia abbia contribuito con uno stanziamento
oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro, ed essendo la lunghezza
dell’ ipotetico tunnel di 732 Km, l’impegno italiano per Km sarebbe
poco più di 61000 euro. Per quanto riguarda il ponte sullo stretto di
Messina, presentato come un'opera faraonica, il costo sarebbe di circa
6 miliardi di euro: 2,2 miliardi a carico dello stato e 3,8 miliardi
forniti da non meglio identificati privati, quindi secondo il parere
degli “esperti” ( dello stesso stampo di quelli del comunicato MIUR sul
tunnel CERN-Gran Sasso ) poco più della linea C della metropolitana di
Roma e molto meno della Tav Torino Lione.
La lunghezza dell’attraversata stabile sullo stretto è di 3300 metri,
con un conseguente costo a Km di circa un miliardo e 800 milioni
di euro ( per lo stato italiano circa 666 milioni di euro ) . Risulta
evidente una incongruenza di cifre, per cui, o l’ipotetico tunnel
CERN- Gran Sasso è un affare o il mai costruito ponte sullo stretto non
lo è. Comunque sia nel mondo di Fantaslandia, dove ogni grande opera si
paga con i soldi del monopoli, tutto si può pensare e dire, perché
tutto è fantastico ed irreale, come ci dicevano della crisi finanziaria
del 2008, che oggi ci fa tremare.
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it