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Era necessario coltivare il coraggio dei simili e inalberare il vessillo della vittoria con un bel voto in pagella. Con il compagno di banco si moltiplicavano le gioie e le belle notizie, soprattutto nell’imminenza delle vacanze, le feste in classe poi diventavano il doppio, e i regali pure; per non parlare delle voci di sciopero o d’occupazione, che correvano all’unisono, certe mattine d’inverno davanti il portone di scuola.
In compenso con il compagno di banco si dimezzava “miracolosamente” il peso dei libri in cartella, selezionati accuratamente il “giorno prima”, le ore di studio delle materie del “giorno dopo”, le interrogazioni programmate, gli impreparati, e il batticuore per la dichiarazione d’amore da fare alla ragazza carina del primo banco. E si mescolavano gli abbracci e le liti, le vittorie e le sconfitte, i pianti e i sorrisi. E i ricordi. E la vita a scuola, ogni giorno, era più dolce da sostenere.
Adesso compagno di banco non ci sarai più, colpito a morte dal distanziamento sociale e dall’oblio, caduto sul fronte della sicurezza e della solitudine. Chi si ricorderà di te, quando smarriti volgeremo lo sguardo a cercare un “compagno”, e nessuno verrà più in nostro aiuto!?
Angelo Battiato