![](images/articles/studenti-e-professori.jpg)
Anche per questo sarà un anno speciale, unico, difficile, forse un anno da dimenticare. Ma si ricomincia, finalmente!
Certo, lo percepiamo, lo avvertiamo, nei corridoi, nelle aule, persino nelle vicepresidenze, dove l’anno scorso aleggiava un’aria leggera e frizzante, adesso grava un non so che di imbarazzo, di riservatezza, quasi di diffidenza… per colpa del distanziamento e del timore dell’altro.
Incombe su tutto un velo di mestizia e di prudenza, di ansia e di sospetto, anche il tempo passa quasi in punta di piedi, là dove regnava dinamismo, vitalità e confusione, con l’allegro vocio dei ragazzi in attesa della ricreazione e il tormentone giornaliero della professoressa che intimava già da settembre, “ragazzi la scuola è finita!”. Chissà quando finirà di questo passo la scuola quest’anno!
Chissà come finirà, come ci finirà! Ma la scuola ha bisogno dei ragazzi per vivere, ha bisogno di allegria, di sorrisi, di grida, di sospiri. E di speranza. E allora che la scuola ritorni a correre e a gridare! E che non abbia paura neppure “dell’occhio che cade”.
Celebrerà la bellezza della gioventù e della voglia di vivere. E del desiderio di ritornare al tempo gioioso della normalità.
Angelo Battiato