La gestione dei documenti amministrativi vale per il “Sistema Italia” oltre il 2% del Pil ed un obiettivo di trasferire appena il 10% dalla carta su supporti digitali, ossia la dematerializzazione, genererebbe un risparmio annuo di tre miliardi di euro, ripetibile ogni esercizio successivo. A porre in evidenza la convenienza non solo economica, ma anche in termini di maggiore efficienza e di miglioramento dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese, senza entrare nell'aspetto ambientale ed ecologico, è il “Libro Bianco sulla dematerializzazione della documentazione amministrativa”, voluto da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, e coordinato dal prof. Pierluigi Ridolfi, componente del Cnipa e presidente dello specifico gruppo di lavoro, e presentato a Milano alla conferenza Omat sulla gestione elettronica.
Presentando il Libro Bianco, Pierluigi Ridolfi ha posto in evidenza che “la dematerializzazione dei documenti, pur essendo solo uno dei tasselli della riprogettazione delle procedure della Pa in una prospettiva digitale, è quella sulla quale è possibile realizzare interventi concreti con maggior rapidità”. Del resto, ha aggiunto, “oltre ad un quadro normativo sostanzialmente completo a partire dal Codice della Amministrazione digitale (già in vigore), anche le tecnologie per la redazione, firma, protocollo, trasmissione e archiviazione dei documenti informatici sono adeguate. Manca ancora una significativa azione di sensibilizzazione e di formazione del personale coinvolto per realizzare la tanto auspicata 'scomparsa della carta”.
Secondo un'indagine del Cnipa, ad esempio, nel 2004 nelle sole amministrazioni centrali, e senza tenere conto di settori importanti quali la giustizia dei Tribunali, sono stati prodotti circa 110 milioni di documenti, che hanno innescato 160 milioni di registrazioni di protocollo e 147 milioni di documenti archiviati. Solo per lo smistamento e il protocollo di questa montagna di carte sono state impegnate oltre 55 mila persone (tanti quanti gli abitanti di Cuneo o Agrigento), in 19 mila uffici. Il costo stimato di gestione (trasmissione, protocollo, copia e archiviazione) dei documenti della sola Pubblica amministrazione centrale (Pac) supera i tre miliardi di euro, mentre la Pubblica amministrazione locale (Pal) spende non meno di 1,5 miliardi di € l'anno.
La gestione del foglio stipendio di 1,5 milioni di dipendenti pubblici costa attualmente oltre 40 milioni di euro l'anno richiedendo più di 1.100 impiegati. Compiendo una estrapolazione per tutti i 16 milioni di dipendenti italiani, pubblici e privati, il costo supera il miliardo di euro l'anno. Per questo già nella Pac è in corso il graduale passaggio al cedolino on-line, che arriva sulla e-mail del dipendente: solo per la riduzione dei costi di carta e oneri di distribuzione fisica delle buste paga si avrà un risparmio di circa 27 milioni di euro l'anno.(link all'articolo originale http://www.smaunews.it/01NET/HP/0,1254,14s2003_ART_69062,00.html)