Noi insegnanti dell'Istituzione Scolastica
“Regina Maria Adelaide” nel corso del Collegio
Docenti del 13 ottobre 2010 abbiamo
deciso, a larga maggioranza, di non approvare i progetti di visita di istruzione per l'anno scolastico
2010-2011.
Tale decisione, presa con rammarico perché siamo consapevoli del valore
formativo delle
visite di istruzione, è dovuta al grande malessere e alla profonda
indignazione che proviamo di
fronte ai provvedimenti assunti negli ultimi mesi nei confronti della
scuola pubblica.
L'indignazione nasce dalla constatazione che tali provvedimenti avranno
come immediata
conseguenza il peggioramento della qualità della formazione offerta
agli studenti, che, in
prospettiva, acuirà i divari sociali e ridurrà ulteriormente le
possibilità, per i giovani, di una vita
dignitosa nel nostro Paese.
Il taglio di risorse rende molto difficile, o di fatto
impossibile, intervenire a favore
dell’integrazione (pensiamo agli studenti diversamente abili o agli
stranieri), del miglioramento dei
risultati di apprendimento (pensiamo al recupero delle carenze rilevate
in corso d’anno o alla
valorizzazione delle eccellenze), del sostegno e della promozione
sociale (pensiamo alle situazioni
di disagio familiare).
Oltre a ciò, sono da aggiungere le misure che colpiscono direttamente
gli insegnanti,
causando loro conseguenze molto gravi dal punto di vista economico e
professionale: la perdita di
decine di migliaia di posti di lavoro, il blocco per 3 anni della
contrattazione nazionale, il blocco
della progressione di carriera.
« L’autonomie de notre Région nous met, pour l’instant, un peu à l’abri
de tout cela. On est
en train, cependant, d’apercevoir déjà des conséquences sur nos
enseignants et sur notre
système scolaire. Mais ce n’est pas pour défendre notre école que nous
voulons protester, c’est
plutôt pour protéger les valeurs sur lesquelles notre école s’appuie ».
Dunque, di fronte a tale situazione, noi docenti abbiamo deciso di far
sentire il nostro
malessere e la nostra indignazione attuando un’azione di protesta.
Il nostro augurio è che gli studenti, con i quali trascorriamo
quotidianamente momenti
importanti della vita, e le loro famiglie, con le quali condividiamo
una parte significativa del ruolo
di educatori, comprendano le nostre intenzioni, sostengano la nostra
protesta .
Sappiamo bene che solo a questa condizione le conseguenze che si
verificheranno non
saranno vissute da studenti e famiglie come un danno da subire ma,
piuttosto, come un disagio da
condividere.
Mauro De Luca
flc@cgil.vda.it