Un
Paese che riduce sensibilmente gli investimenti per la cultura e per la
scuola è destinato ad un inesorabile declino. I docenti del Boggio Lera
esprimono, dunque, profonda preoccupazione per le evidenti difficoltà
in cui versa, a causa dei “tagli” subiti, l'istruzione pubblica. Noi
vogliamo continuare a insegnare, con impegno e orgoglio, in una scuola
che, rispettando pienamente il dettato costituzionale (articoli 3, 21,
33 e 34), sia da stimolo per la crescita e lo sviluppo dell'intera
società. Obiettivo, quest'ultimo, più difficile da raggiungere
lavorando, con un minor numero di ore a disposizione, in classi sempre
più affollate. Per questi motivi abbiamo rifiutato di accettare
attività aggiuntive di insegnamento (ovvero superare le 18 ore
settimanali) e/o supplenze a pagamento,
dimostrando, così, tra l'altro concreta solidarietà a quei colleghi
che, a causa del cosiddetto riordino, sono stati, dopo tanti anni,
espulsi dalla scuola. In questa situazione di grande difficoltà, per
far funzionare meglio la scuola riteniamo che il massimo impegno vada
indirizzato verso la valorizzazione dei processi di aggiornamento e
apprendimento e verso il rafforzamento (diversamente da ciò che ha
prodotto la logica del “progettificio”) del confronto e della
cooperazione.
In questo quadro, dichiariamo, anche tenendo conto del fatto che tali
attività non sono riconosciute come impegni straordinari di lavoro, la
nostra indisponibilità ad effettuare viaggi di istruzione, stage
e scambi con l'estero. Per quanto riguarda le attività aggiuntive
extracurricolari funzionali all'insegnamento, una volta individuata dal
Collegio dei Docenti una scala di priorità, siamo disponibili a
impegnarci (all'interno di una necessaria distribuzione degli
incarichi) in tutte ciò che è strettamente coerente con la
programmazione dei Consigli di classe. Per quanto riguarda progetti che
prevedono la presenza di esperti esterni siamo disponibili a cooperare
alla loro riuscita solo se tali progetti, una volta appuratane la
validità e la coerenza con il POF, non prevedono esborsi finanziari da
parte del nostro Istituto.
Katia Perna
redazione@aetnanet.org