Li vedo
defilati, la mattina, infreddoliti, quasi intimiditi. Forse in tutte le
scuole italiane è la stessa storia: prendono il registro e volano in
classe, gli insegnanti a recitare, come ogni santo giorno, un rosario
di nomi e di lezioni. E sembrano tutti uguali e tutti diversi i docenti
delle nostre scuole. Con un occhio alle ultime verifiche da correggere,
alle circolari da visionare, all’assemblea sindacale o all’ultima
“geniale idea” dei premi di valutazione o a controllare la cedola dello
stipendio. E chi si ricorda più delle loro competenze, delle
sensibilità, delle passioni, dei saperi, celati, ormai, dalla
solitudine del precariato e da montagne di titoli e di attestati in
attesa di raggranellare punti su punti per una graduatoria senza fine.
Per non parlare poi dei docenti precari, lontani mille miglia da casa,
dagli affetti, dalla loro vita. Un percorso indistinto di ricordi e di
emozioni lontani che li avvolgono e che li “nascondono” da occhi
indiscreti. Anche per questo, mi piace conoscere e raccontare le storie
di tanti colleghi, delle passioni che hanno nutrito la loro vita e non
narrare solamente di graduatorie e di cattedre spezzate, di corsi
online e di ricorsi al Tar. Perché i professori italiani non sono solo
“formulette” e supplenze. Sono anche altro…sono anche persone “uniche e
irripetibili”. E non sono tutti uguali. “Non sunu tutti ‘i stissi”.
Nella mia scuola, per esempio, c’è una brava e gentile docente di
francese che ama l’arte e la pittura. “Conosco e ammiro l’arte della
nostra valente Barbara Stamegna di Itri (LT), artista preparata
per la grande scalata nel difficile mondo dell’arte contemporanea. La
sua tavolozza è ricca e piena di colori e di valori culturali”.
Barbara Stamegna sin dall’infanzia ha manifestato una spiccata
predisposizione per l’arte e per la pittura. Laureata in Lingue e
Letterature Straniere, pittrice autodidatta, ha ottenuto, nonostante la
sua giovane età, notevoli riconoscimenti dal pubblico e dalla critica
specializzata. E’ presidente della Provincia di Latina dell’Accademia
Italiana “Gli Etruschi”, dell’Accademia Internazionale “Greci - Marino”
e dell’Accademia del Verbano. Ha ricevuto il prestigioso premio “Coppa
Pacis” e il titolo onorifico di “Cavaliere della Pace” da parte
dell’Accademia Internazionale “Il Marzocco” di Firenze. E’ stata scelta
per l’assegnazione del “Premio Internazionale Portogallo”
dell’Accademia Internazionale “Città di Roma”; si è aggiudicata il
premio “MilanArt 2002”; il premio d’onore “L’Aquila della Libertà”; il
“Premio Oscar” per le arti visive a Castrocaro Terme; ha partecipa
all’”Artexpo New York 2003”; ha ottenuto il Gran Premio “Italia 2003”,
Città di Reggio Emilia – Culla del Tricolore; è stata selezionata come
artista finalista nella Rassegna d’Arte “La Telaccia d’Oro 2003” di
Torino, si è aggiudicata, inoltre, il Gran Premio “Terra d’Etruria” di
Grosseto.
Molte delle sue opere sono esposte a Los Angeles (USA), nel Museo
Nazionale “Gli Etruschi” di Livorno e in varie collezioni private
italiana.
“La pittura di Stamegna è fatta di sensazioni che si generano a catena,
dando ad ogni idea il senso del mistero, il suo stile di matrice
informale fiorisce dal genuino mondo della sua fantasia”, ha dichiarato
Fernanda Banchi, presidente nazionale dell’Accademia Italiana “Gli
Etruschi”. “Le sue opere sono pervase di valori umani, etici e
culturali di grande respiro che rendono universale il messaggio di
quest’arte validissima e affascinante. Il linguaggio artistico di
Barbara Stamegna” - ha scritto Giovanni Mazzetti, critico d’arte - “è
di grande valore umano in cui si rispecchia l’essenziale condizione di
vita”.
La professoressa Stamegna, adesso, vive e lavora in una città del
profondo nord, insegna lingua francese in un Istituto Professionale
Alberghiero e momentaneamente ha riposto in un cassetto, in
bell’ordine, i suoi bravi pennelli, i colori, l’estro, la fantasia, ed
ha indossato l’abito, ben più grave e pesante, di insegnante e di
educatrice a tempo pieno e da precaria.
Ma anche per insegnare ci vuole estro, fantasia e, soprattutto, tanta
buona volontà.
E Barbara, ogni giorno, utilizza “pennelli speciali e colori
smaglianti” per “dipingere e portare a nuova vita” la nostra cara
gioventù.
Angelo Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it