«Per
rafforzare l'Europa sul piano economico e politico dobbiamo maturare un
più forte senso di appartenenza, operando per la costruzione di una
nuova identità culturale del cittadino europeo a iniziare da un sistema
dell'istruzione più omogeneo, che conceda a tutti le stesse opportunità
di crescita culturale, sociale e occupazionale». Con queste parole il
presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, ha accolto
questa mattina nel palazzo della Provincia, in piazza d'Italia, una
delegazione del progetto Comenius, cui aderiscono numerose scuole di
Italia, Spagna, Polonia, Portogallo e
Turchia.
Da tre giorni e sino a lunedì prossimo una rappresentanza dei Paesi
partner è in visita a Sassari, dove a fare gli onori di casa sono gli
insegnanti e i dirigenti scolastici della scuola media 2, della 7 e di
quella annessa al Conservatorio musicale “Luigi Canepa”, che
partecipano al progetto di scambi e di visite finalizzate alla
reciproca conoscenza tra cittadini di tutti gli Stati coinvolti, a
iniziare dagli studenti e dai loro docenti.
«Siamo ben lieti di ospitarvi oggi in questo palazzo, che è il
principale esempio di architettura monumentale della città e del
territorio, ma anche e soprattutto il simbolo di 150 anni di storia
dell'Italia Unita», ha detto il presidente della Provincia. «Credo che
il progetto Comenius e le iniziative ad esso legate siano un ottimo
strumento per costruire una Comunità internazionale più coesa, sul
piano politico ma anche sociale e culturale», ha aggiunto l'assessore
provinciale dell'Istruzione, Rosario Musmeci, accogliendo gli ospiti
insieme al presidente.
«Per costruire l'Italia, che è nata nel 1861 e proprio ieri ha compiuto
150 anni, è stato fondamentale fornire agli italiani uguali condizioni
di istruzione e uguali conoscenze - è la riflessione di presidente e
assessore - per un'Europa che vogliamo sempre più unita per essere
protagonista nello scenario geo-politico globale, è necessario fare
altrettanto». Le diversità, le specificità di ciascun popolo e di
ciascuno Stato, ma anche le peculiarità regionali all'interno di ogni
Paese, «restano una ricchezza da valorizzare e da difendere - ha
concluso Alessandra Giudici - ma dobbiamo lavorare per consentire
soprattutto alle nuove generazioni di maturare un più forte senso di
appartenenza all'Europa».
(da http://notizie.alguer.it/)
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