Lunedì 30
maggio, alle ore 9,30, presso il CSA di Catania, in via
Coviello 15, si terrà una conferenza
stampa per annunciare l'iniziativa di protesta (un sit-in davanti alla Prefettura, l'1
giugno alle 18,00) lanciata dal Coordinamento in difesa della scuola
pubblica statale di Catania, alla quale hanno aderito
diversi partiti politici e alcune organizzazioni sindacali, per contestare
le norme in materia di scuola contenute nel decreto sullo
sviluppo e avanzare alcune richieste circa la determinazione degli
organici.
In allegato il volantino che accompagna l'iniziativa.
Katia Perna
katia.perna@libero.it
La distruzione della scuola pubblica statale continua. Non è
bastato il taglio di più di 130.000 posti di lavoro. Non è bastato il
capillare smantellamento della scuola primaria e di quella secondaria.
Non è bastato aumentare il numero di alunni per classe, costringere gli
studenti a fare lo stesso lavoro di prima in meno ore, eliminare dalle
scuole materie fondamentali, ridurre il sostegno agli alunni
svantaggiati, cancellare il tempo pieno, derogare alle regole sulla
sicurezza. Con il decreto sullo sviluppo, approvato il 13 maggio scorso
e che potrebbe diventare a breve legge, si dà corpo ad un progetto
discriminatorio e paralizzante, che peggiorerà ulteriormente le
condizioni di chi studia e renderà ancora più difficile per i precari
della scuola, e soprattutto per quelli del Sud, l’accesso al lavoro.
La “concessione”, ancora solo annunciata, di poche decine di migliaia
di immissioni in ruolo in tre anni, destinate soprattutto alle regioni
del Nord, del tutto insufficiente rispetto al numero esorbitante di
posti tagliati dal 2008 a oggi e a quello dei precari inseriti nelle
graduatorie provinciali (230.000 circa), appare come una debole e
irrispettosa risposta alle sentenze che hanno sancito l’illegittimità
dei tagli operati dal governo.
Estremamente discriminante risulta, inoltre, la scelta di inserire il
vincolo di cinque anni di servizio effettivo per i neo-immessi in
ruolo, che non potranno chiedere, quindi, prima che sia trascorso tale
periodo né il trasferimento né l’assegnazione provvisoria né
l’utilizzazione in altra sede.
E’ evidente che queste misure colpiranno soprattutto i lavoratori del
Sud, che hanno già pagato il prezzo più alto in termini di tagli
e che sembrano essere esclusi anche da provvedimenti, quali
l’assegnazione di contingenti di docenti in deroga (ovvero in aggiunta
a quelli previsti dagli organici inviati dal Ministero alle singole
regioni), riservati ancora una volta esclusivamente alle regioni del
Nord.
A questo ulteriore e vergognoso attacco alla scuola pubblica e a chi vi
lavora, ancora una volta, intendiamo reagire, chiedendo:
l’abrogazione della controriforma Gelmini
il ritiro dei tagli
il rispetto delle regole sulla sicurezza e una serie di investimenti
sull’edilizia scolastica
la creazione di organici funzionali che consentano il regolare
svolgersi delle lezioni sin dall’inizio dell’anno
l’abrogazione, prima della conversione in legge, dell’art. 9, comma 21
del DL sullo sviluppo, che vincola a cinque anni di servizio effettivo
il trasferimento territoriale dei neo-immessi in ruolo.
l’assegnazione anche alla Regione Sicilia di un contingente di docenti
in deroga.
COORDINAMENTO IN
DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE - CATANIA
Aderiscono:
CGIL, COBAS, USB, ITALIA DEI VALORI, PARTITO DEMOCRATICO, PARTITO DEI
COMUNISTI ITALIANI-FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, RETE DEI COMUNISTI,
RIFONDAZIONE COMUNISTA-FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, SINISTRA ECOLOGIA
LIBERTA’, FEDERAZIONE DEGLI STUDENTI, GIOVANI COMUNISTI, GIOVANI
DEMOCRATICI, UNIONE DEGLI UNIVERSITARI
MERCOLEDÌ 1 GIUGNO 2011, H 18:00 SIT-IN DAVANTI ALLA
PREFETTURA