Sale la tensione.
Novembre si annuncia bollente per le proteste che invaderanno le piazze
da Nord a Sud. Manifestazioni, flash mob e scioperi generali che a
turno bloccheranno tutti i servizi fondamentali, dai trasporti alla
scuola, al pubblico impiego. E infatti, dati alla mano, nell’arco di un
mese gli italiani si ritroveranno a fare i conti con una media di una
protesta ogni due giorni. Sul banco degli imputati c’è la lettera di
intenti di Berlusconi, inviata all’Europa, che mette mano alle norme
sui licenziamenti. Inizia il mese venerdì con le contestazioni
studentesche, annunciate tra le più infuocate: «Tutti i provvedimenti
che il governo ha promesso di adottare per rassicurare i mercati –
denunciano dalla Rete della conoscenza - hanno un unico punto in
comune: sono macelleria sociale, tagli profondi sui giovani e sul loro
futuro. Protesteremo quindi nelle piazze contro l’aumento delle tasse
universitarie, contro la libertà di licenziamento e le
privatizzazioni».
E tra studenti medi e universitari, tramite il passaparola sul web, si
stanno organizzando flash mob in tutta Italia anche per denunciare la
condizione dell’edilizia scolastica e la mancanza di alloggi a
disposizione degli
Atenei.
Un’agitazione permanente, compresa la manifestazione nazionale a Roma
dei docenti della Gilda prevista per il dodici, verso la giornata del
diciassette novembre che vedrà sfilare nuovamente l’intero mondo della
scuola.
Al fianco degli studenti anche i Cobas in sciopero generale: «Facciamo
appello a tutti i lavoratori del privato e del pubblico impiego –
spiega il portavoce Bernocchi – per protestare contro la piena libertà
di licenziamento in tutti i settori lavorativi, contro l’annullamento
dei contratti nazionali e dei diritti del lavoro, il peggioramento
ulteriore delle pensioni e la svendita del patrimonio naturale e
artistico. Il lavoro rischia di trasformarsi, tutto, a tempo
determinato».
A questi si aggiungono anche il blocco dei benzinai, che rischia di
mettere in ginocchio il Paese con tre giorni di stop di fila a cui
seguiranno altre 12 date, e quello dei trasporti: tra una settimana si
fermeranno infatti gli aeroportuali e il trasporto pubblico in città.
Mentre il 26 novembre sarà la volta delle ferrovie. E l’autunno si
scalda.
(da http://www.leggonline.it)
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