In dettaglio i risultati del sondaggio: il 28% degli intervistati ha fatto lo stage per completare la propria formazione, il 18% per orientarsi nel mondo del lavoro, il 10% per completare un progetto professionale. La maggior parte degli stagisti ha intrapreso questo tipo di percorso unicamente per trovare un lavoro.
Quasi la metà dei partecipanti al sondaggio ha fatto un solo stage; il 33% ne ha fatti due, il 13% tre e il 4% ha fatto ben 4 stage; vi è addirittura un 1,2% cinque e lo 0,7% piu’ di 5. Lo "stagista tipo" è donna (69%) tra i 25 e i 30 anni, laureata.
Ma quali sono le opportunità che si materializzano alla fine di questo percorso?
Al 26% è stato proposto un lavoro (8% contratto a progetto, 8% contratto a tempo determinato, 7% collaborazione occasionale, 3% contratto a tempo indeterminato). Al 19% degli stagisti è stata proposta una proroga dello stage, mentre il 43% non ha ricevuto alcuna proposta.
I più premiati tra quelli che si cimentano in uno stage, sono coloro che hanno come motivazione"orientarsi nel mondo delle professioni" :il 9,5% ottiene un contratto a tempo determinato; chi invece partecipa con l’unico fine di trovare un lavoro, ottiene solamente un contratto a progetto (9,1%).
Il tirocinio è stato effettuato dal 48% dopo (31%) o durante (17%) la laurea specialistica; dal 22% durante o dopo quella triennale. Il 15% degli intervistati ha atteso di aver concluso un master, mentre solo il 7% durante o dopo la scuola superiore.
Quasi la totalità degli intervistati ha effettuato lo stage in Italia (87,6%), il 10,6% in un altro paese dell’Unione Europea e l’1,8% fuori dalla UE.
Diverse le modalità di rimborso: il 44% non ha percepito alcun rimborso spese; mentre del rimanente 56%, i rimborsi vanno da poco meno di 250 € al mese ad oltre 750€.
da AGORA' VOX