Sono 181
le scuole siciliane nelle quali l’asta della bandiera
piantata dall’Assessore Regionale, il quale ha insistito perché
restassero autonome, secondo la legge regionale 6/2000, rimarrà senza
bandiera, e la scuola senza dirigente e senza Dsga, senza
le risorse necessarie e con limitato personale che consente
soltanto di vivere di stenti, quasi un ’tira a campa’. A
cosa è servito il sofferto e travagliato piano di dimensionamento
se poi 181 istituzioni scolastiche restano inattive e
sottodimensionate? Nei tavoli della trattativa regionale sono prevalse
le logiche clientelari e di favoritismo con il beneplacito delle
organizzazioni sindacali senza apportare alcun
beneficio alla scuola siciliana, anzi ne aggravano la situazione.
Il braccio di ferro con lo Stato, il tanto sbandierato ricorso
celebrativo dell’autonomia siciliana, è destinato a crollare e oltre al
danno per le scuole si aggiunge anche la reale mancata
opportunità di circa novanta posti di dirigenza che si sarebbero
ottenuti aggregando a due a due le scuole rimaste sottodimensionate.
La scuola siciliana che era prima costituita da mille scuole, (i Mille
di Garibaldi!) ora si riduce a 820 istituzioni scolastiche
autonome e dimensionate con un organico che prevede oltre i 767
dirigenti 53 posti vacanti.
L’organico degli insegnanti si riduce sensibilmente e non solo per i
tagli, ma anche per la riduzione del numero degli alunni. La tabella
dei docenti soprannumerari raggiunge livelli forse mai raggiunti
e quel che è peggio sono i più giovani con minor punteggio a farne le
spese.
La scuola è una realtà molto strana nella quale si registra un
fenomeno inverso a quello delle altre amministrazioni pubbliche e
precisamente un cospicuo numero di dirigenti e di docenti, in
controtendenza con il Paese, chiede la permanenza in servizio.
Si aggiungono poi coloro che vorrebbero andare in pensione
e le vigenti disposizioni non lo consentono , e quindi sono “costretti”
a restare in servizio a scuola, anche se di malavoglia e non
limitato entusiasmo e di conseguenza scarso profitto, oltre che di
grave danno per gli studenti.
In questa disarticolata situazione si verificano inoltre dei fatti
emblematici di scuole con il dirigente ed il dsga reggente , due
assistenti beneficiari della legge 104 e gli altri due sono
ex collaboratori che per progressione di carriera hanno scalzato due
giovani assistenti amministrativi con notevole esperienza e
consolidata professionalità tecnica e amministrativa. Ben venga
la progressione di carriera, ma…. ci vorrà tempo per vederne i
frutti.
Come potrà funzionare una scuola simile? E se poi si aggiungono
anche i collaboratori scolastici ed i docenti beneficiari della Legge
104 il traguardo dell’efficienza e della qualità dei servizi
diventa sempre più lontano.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it