Parte bene la “tre giorni” di scioperi contro la scuola-quiz e la scuola-miseria. In migliaia di classi delle elementari bloccati i quiz. il 14 sciopereranno le medie e il 16 le superiori. Malgrado i pesanti interventi di molti presidi e degli “invalsiani”, nonostante le pressioni su docenti ed Ata perché si piegassero alla presunta obbligatorietà dei quiz Invalsi e gli illegali tentativi di sostituzione del personale in sciopero o di “riorganizzazione” del servizio, tradotta ammassando intere classi in un’aula per imporre gli indovinelli, la lotta contro la scuola-quiz e la scuola-miseria è oggi partita bene, nel primo dei tre giorni di sciopero convocati dai Cobas. In migliaia di classi delle elementari le prove sono saltate, grazie allo sciopero di tanti docenti ed Ata ma anche alla sacrosanta decisione di molti genitori di tenere i figli a casa, evitando loro l’umiliante e distruttiva pratica quizzarola.
Perchè "i quiz standardizzati avviliscono il ruolo dei docenti e della didattica, abbassando gravemente la qualità della scuola", come sostiene l'Appello (vedi www.cobas-scuola.it) che ha raccolto molte migliaia di firme di docenti di scuola e Università, uomini e donne della cultura e delle arti, tra i/le quali Pietro Barcellona, Cesare Bermani, Marina Boscaino, Maria Grazia Campari, Luciano Canfora, Donatella Della Porta, Giorgio Israel, Romano Luperini, Moni Ovadia, Riccardo Petrella, Salvatore Settis e Guido Visconti. Appello che invita a lottare contro i test Invalsi perché annullano "le soggettività coinvolte nell’atto pedagogico”, e perché "l'impostazione standardizzata è assolutamente inadeguata a rilevare il grado di preparazione di uno studente e di un docente, né tanto meno l'efficacia di una scuola".
Insomma, come ha affermato seccamente Luciano Canfora: “Le prove Invalsi sono una mostruosità che può servire a premiare chi è dotato di buona memoria, non chi ha spirito critico. E’ il trionfo postumo di Mike Bongiorno in nome del cretinismo universale. La cosa migliore sarebbe eliminare l’Invalsi e tutta la quizzologia di cui siamo circondati”.
Durante lo sciopero si sono svolte iniziative in molte città italiane. In particolare a Roma, davanti al Miur, malgrado la pioggia battente, docenti, Ata, alunni e genitori hanno protestato contro i quiz e il Sistema di (s)valutazione delle scuole ma anche contro il furto di salario perpetrato ai danni dei lavoratori/trici con il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità, e hanno chiesto l’annullamento della deportazione dei docenti "inidonei" e dell'espulsione degli Ata precari; l'assunzione dei precari su tutti i posti disponibili; la restituzione nella scuola del diritto di assemblea e di contrattazione per tutti/e.
Non abbiamo potuto sapere su questi temi la posizione della neo-ministra Carrozza che dovrebbe trovarsi in difficoltà nel conciliare la sua notevole preparazione scientifica con demenziali indovinelli su cui si intende edificare il Sistema di (s)valutazione di una scuola immiserita materialmente e culturalmente. La ministra per precedenti impegni era a Napoli, dove ha dichiarato la sua disponibilità a discutere con docenti, Ata e studenti su come difendere e migliorare la scuola pubblica.
Ci auguriamo dunque di poterla incontrare per avviare tale discussione il 16 maggio, giorno in cui, durante lo sciopero delle superiori, effettueremo una nuova manifestazione al Miur. Ricordiamo infine che, prima del 16, i Cobas hanno anche convocato il 14 lo sciopero del personale delle scuole medie.
Piero Bernocchi - portavoce nazionale Cobas
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