Dacci
oggi la riflessione quotidiana (29 maggio 2013)
Che cos’è la felicità? È opera
dell’uomo o di Dio? È libertà di essere o di scegliere? È
contemplazione della natura o del trascendente? È presenza dell’energia
vitale o assenza di turbamento? È capacità di donare o endemico bisogno
di avere? È crescita culturale o semplice vantaggio economico? È voglia
di comunicare bellezza o mero bisogno di essere? È privilegio di tutti
o interesse personale? È un valore romantico o un’esigenza illuminista?
È una componente positiva della politica o un principio negativo del
vivere civile? È vanagloria o virtù? È un bene o un male? Anche il mio
amico non “gradiva” molto il concetto di felicità, troppo legato alla
ricerca del vantaggio, diceva, del beneficio, dell’interesse personale
ed economico.
La felicità economica o “l’economia
della felicità”? Chissà se
aveva ragione…
«La felicità… Esiste, le dico.
- Dove?
- Senta. Da ragazzo mi lamentavo sempre con mio padre perché non avevo
giocattoli. Lui mi diceva: questo (si indica la testa) è il più grande
giocattolo del creato, è qui il segreto della felicità…».
(Charlie Chaplin, nel film, Luci
della ribalta)