Dacci
oggi la riflessione quotidiana (30 luglio 2013)
Meglio vivere al nord o nel sud del
mondo? Meglio abitare in continente o “nell’isola bella”? Meglio
“esportare” saperi e sapori in altri lidi o produrre valori e amori in
casa propria? Meglio vivacchiare a la stranìa o vivere nella propria
terra?
“Cu nesci arrinesci”,
diceva il mio amico, ma abbiamo o no il sacrosanto diritto di vivere
dove vogliamo? Ed infine, ha senso ancora parlare di radici e di
ràdichi?
“Ce ne ricorderemo di questo pianeta”… e di questa terra bellissima,
lassù,… alle prossime “convocazioni”…
“Odore di limoni e gelsomini. Sapore d’estate nei campi di grano, canto
di cicale tra le piante di campagna. Sensazioni di un viaggio
nell’entroterra siculo, annusando fiori di zagara e mirando alberi
d’arancio. Camminando con una spensieratezza innata, mentre l’Etna mi
sorveglia dall’alto, sorrido al contadino lontano, che ara la terra con
la delicatezza di un fanciullo. Tra gli uliveti un passero solitario
intona la sua melodia, allietando ancor di più la pace che respiro.
Percorrendo la costiera jonica vedo un banco di meduse sparire
all’orizzonte del mare azzurro, raggiungendo.
Fiori, fiori, fiori di tutto l’anno, l’amore che mi hai dato ve lo
ritorno!”.
Angelo Battiato