Uno schiaffo alla
decenza: mentre per "risparmiare" si predano gli emolumenti per le
ferie ai docenti precari e agli insegnanti, tutti, si pagano stipendi
da fame che tante volte arrivano anche in ritardo, i gestori dell'ente
Invalsi, messi lì dalla politica, presentano in piano triennale che
prevede 14 milioni di euro l'anno di spesa.
In tutto questo tanti, nelle scuole, vengono costretti a prestare
attività professionali a favore dell'Invalsi sotto la minaccia di
sanzioni disciplinari, alle quali è difficile spesso resistere perché
gli avvocati costano e i dirigenti scolastici, trasformandosi in
reclutatori/caporali di manovalanza intellettuale a costo zero, non
sono in grado di opporre la minima resistenza ad un sopruso che è in
evidente contrasto con qualsiasi principio di diritto del lavoro.
Far lavorare la gente per un ente da cui nemmeno dipende. In questo
scenario hanno anche il coraggio che l'Invalsi serve alla qualità e
alla valutazione delle scuole. Per adesso sembra una gallina dalle uova
d'oro per coloro che, a vario titolo, pretendono di incassare 14
milioni di euro l'anno.
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com