Numerosi ex alunni, ed ex docenti del nobile liceo catanese si sono incontrati in occasione dell'intitolazione dell'aula magna al preside Cuccia e dalle testimonianze spontanee e sincere degli intervenuti è emersa solida e chiara la statura pedagogica del preside "che conosceva tutti i suoi studenti e li chiamava tutti per nome".
L'attuale dirigente scolastico, Alfio Pennisi, ha organizzato insieme alla famiglia Cuccia un concorso tra gli studenti e l'assegnazione delle tre borse di studio per i vincitori è avvenuta nell'ambito di un convegno nel corso del quale è stata tratteggiata la figura del preside Cuccia come uomo, intellettuale, educatore, esaltando anche il suo impegno civile, inteso come religiosità laica".
Sono intervenuti: la vice preside prof.ssa Graziella La Pergola, il prof. Andrea Manganaro ed il prof, Giuseppe Pezzino dell'Università di Catania.
Nella sua carriera il preside Cuccia è stato Assistente universitario alla cattedra di Filosofia Teoretica, e quindi preside nei licei classici di Acireale, Ragusa, Modica e Paternò e poi all'Istituto magistrale "Lombardo Radice" di Catania.
Dal 1975 al 1980 è stato anche consigliere alla Provincia di Catania e dell'Accademia delle Belle arti di Catania.
Nel biglietto d'invito è stata riproposta una foto con tutto il corpo docente di allora, documento storico e immagine della scuola di ieri, molto diversa da quella di oggi.
Durante il convegno sono state proiettate diverse immagini della scuola di ieri e le testimonianze degli amici d'un tempo.
Le assemblee degli studenti avvenivano nel cortile per mancanza di spazi ed ora che si è realizzata l'aula magna, l'averla intitolata al preside, che ha lasciato un solco indelebile nella storia del liceo, è stato da tutti considerato un atto doveroso. La targa con il suo nome costituisce un monito per gli studenti di oggi ed una lezione di vita per uno studio serio e responsabile.
Il preside Cuccia ha interpretato il ruolo del preside stando con i ragazzi, credendo in loro, aiutandoli a riflettere e a pensare. La collaborazione con i docenti era molto sentita e prima di decidere ascoltava i diversi consigli e pareri. La presidenza era sempre aperta e spesso lo s'incontrava nei corridoi e al mattino all'ingresso per accogliere gli studenti.
Quale vero educatore alla libertà, alla partecipazione e alla collaborazione per la costruzione di una scuola di qualità, la memoria del Preside Cuccia, costituisce un monito e un modello anche per le nuove generazioni dei dirigenti scolastici di oggi, i quali, soffocati della burocrazia degli adempimenti, a volte, trascurano la materia prima della scuola che sono, appunto, gli studenti.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it