Nel mese di
ottobre la scuola è stata oggetto di particolari attenzioni nel mondo
della Chiesa. Il 5 ottobre, Giornata mondiale degli insegnati, in un
tweet Papa Francesco ha affermato: “La missione della scuola e degli
insegnanti è di sviluppare il senso del vero, del bene e del bello”,
invitando i docenti a costruire una relazione educativa con ogni
allievo. In vista della 48ma Settimana sociale dei cattolici italiani,
che si svolgerà a Cagliari, dal 26 al 29 ottobre, l’Ufficio
nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della CEI il
13 ottobre promuove a Roma un momento di riflessione e dialogo su
scuola, formazione e lavoro e a Palermo, Sabato 14 ottobre si
svolgerà la X Giornata pedagogica della scuola cattolica sul tema
“L’educazione secondo Francesco”, che verrà introdotta dal Segretario
Generale della CEI Mons. Nunzio Galantino. Il 18 ottobre a Palermo avrà
luogo un convegno regionale degli Insegnanti di Religione sul tema:
“L’IRC, una risorsa educativa nella scuola di oggi”. Questi
appuntamenti costituiscono le tappe di un cammino che registra il
sommerso dell’ordinarietà della vita sociale e scolastica.
Gli studenti scendono in piazza per chiedere chiarezza, trasparenza e
coerenza sulla progettualità dell’alternanza scuola-lavoro, progetto
pensato bene, ma con difficile e imprecise realizzazioni specie nel
Meridione.
L’esperienza ha funzionato solo quando si è potuto attuare un reale
dialogo tra scuola e territorio, quando non è stato subito dagli
insegnanti come un carico in più, che fa perdere tempo allo svolgimento
del programma o quando gli studenti ne hanno colto il beneficio di
buoni apprendimenti e non solo come “evasione” dall’impegno nello
studio, spesso finalizzato all’acquisizione di conoscenze, ma non allo
sviluppo di competenze che costituiranno il patrimonio formativo di
ciascuno al termine dell’avventura scolastica.
Come ha dichiarato il prof. Ernesto Diaco, direttore dell’ Ufficio
nazionale per l’Educazione, la scuola e l’Università della CEI,
il mondo della scuola si sente fortemente interpellato dalle molteplici
emergenze sociale “Pur avendo fatto diversi passi in avanti, in
Italia c’è ancora difficoltà di dialogo tra scuola e professioni. Va
superata da un lato un’istruzione chiusa in se stessa, incapace di
aprirsi al territorio; d’altro canto, sarebbe sbagliato anche
finalizzare l’esperienza formativa alle sole esigenze del mercato del
lavoro, per quanto importanti”.
Una scuola capace di educare offre ai giovani gli strumenti di base,
gli attrezzi del mestiere per pensare, ragionare, comunicare, creare ed
essere. La “società della conoscenza” chiede ai ragazzi, oggi studenti
e domani cittadini, competenze ben più vaste degli aspetti tecnici o
strettamente cognitivi. Le competenze che più aiutano a inserirsi
positivamente nel contesto sociale sono spesso di tipo relazionale,
cooperativo, creativo e anche etico.
La finalità della scuola è la formazione integrale della persona e ciò
comprende anche la scoperta e l’affinamento delle sue inclinazioni e
capacità. La scuola, come ha detto papa Francesco, deve
parlare il linguaggio della testa, del cuore e delle mani, ossia della
creatività e dell’espressione di sé nei diversi campi dell’attività
umana.
Tra le molteplici direzioni da seguire è costante l’impegno a:
qualificare maggiormente le iniziative di orientamento nelle scuole;
mettere in campo efficaci strategie di formazione permanente degli
adulti, e diffondere e consolidare in tutto il Paese i percorsi della
Istruzione e formazione professionale (IeFP), che stanno dando prova di
grande successo formativo e occupabilità degli allievi che ne
usufruiscono. Purtroppo tali progetti sono attivati soltanto in alcune
Regioni, e le procedure sono troppo complesse e manca la garanzia delle
risorse.
All’interno della scuola i problemi emergenti sono tanti, le lampadine
rosse di allarme si accendono con ritmi costanti e creano tensioni e
difficoltà nel rispondere alle molteplici richieste.
Anche il drappello degli Insegnanti di Religione fa sentire la propria
voce e nel convegno di Palermo promosso dalla CIS - scuola il 18
ottobre si farà il punto della situazione dell’IRC, come disciplina e
come lavoro professionale. La presenza del Sottosegretario del MIUR,
Gabriele Toccafondi, sarà significativa per l’auspicata attesa del
bando di concorso per i docenti di Religione, al fine di colmare il
vuoto di cattedre, occupate da docenti non di ruolo, privi di diritti e
discriminati dalla rigidità delle norme vigenti.
Giuseppe Adernò