Il protrarsi dello stato emergenziale da COVID-19, e i decreti emergenziali adottati con il DPCM del 3 novembre hanno interrotto le procedure di esame per l’accesso al Corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità (V Cilo - a.A. 2019/2020 che prevedevano la prova selettiva, la prova scritta e la prova orale.
Il Decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca n. 858 del 18/11/2020 ha autorizzato a garantire lo svolgimento della prova orale per l’ammissione al V ciclo (a.a. 2019/2020) anche con modalità a distanza.
I candidati della scuola secondaria di I e II grado, che hanno superato la prova selettiva, nelle università di Enna, Messina, Reggio Calabria, Foggia, Salerno, Napoli, Roma e Firenze, non hanno potuto espletare la prova scritta, come indicato nel bando ministeriale.
La Nota n. 33310 del 27/11/2020 della Direzione generale per la formazione universitaria, l'inclusione e il diritto allo studio del Ministero dell’Università e della Ricerca ha invitato gli Atenei ad organizzare la prova pratica in modalità a distanza, avendo l’accortezza di uniformare la procedura tra le varie sedi per evitare trattamenti differenziati tra i candidati.
Le singole Università hanno proceduto ad emanare le indicazioni operative che ricalcano le indicazioni ministeriali.
La prova pratica e la prova orale si svolgono in due distinte fasi, lasciando inalterato il meccanismo della selezione adottato in tutti i cicli precedenti. Hanno la finalità di verificare, unitamente alla capacità di argomentazione e al corretto uso della lingua, il possesso, da parte dei candidati di competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola, competenze su empatia e intelligenza emotiva, competenze su creatività e pensiero divergente, competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.
La prova pratica consiste in un colloquio avente carattere pratico, declinando le competenze riferite alle tematiche previste al comma 1 dell’art. 6 del DM 30 settembre 2011 in relazione alle specificità del grado di scuola.
Saranno ammessi alla prova orale i candidati che conseguiranno nella prova pratica una votazione non inferiore a 21/30.
Le prove rispettano gli stessi standard di qualità garantiti dagli Atenei nelle procedure concorsuali dei precedenti cicli dei corsi di sostegno.
La valutazione delle prove è espressa in trentesimi.
Le innovazioni apportate alla prova scritta, definita “prova pratica a distanza” che si svolgerà per via telematica ha determinato ansia e preoccupazione tra i candidati rimasti indietro nelle procedure di selezione, mentre altri si stanno preparando alla prova orale “a distanza”.
Si prova ad immaginare un colloquio per dimostrare le “competenze su empatia e intelligenza emotiva, competenze su creatività e pensiero divergente, competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche”.
I candidati che hanno avuto esperienze d’insegnamento nel sostegno potranno fare riferimento anche a fatti concreti e a pratiche didattiche già realizzate.
Coloro che, invece, si accostano al Corso senza aver mai avuto incarichi nel sostegno, facendo riferimento a quanto studiato per la preparazione, dovranno costruire ipotesi di concretezza operativa.
L’identikit del docente empatico e creativo, le metodologie e le tecniche studiate per rispondere ai bisogni educativi speciali degli alunni disabili verranno declinate nella specificità delle cose da fare in concreto e nella pratica del rapporto diadico docente e studente per lo svolgimento del processo formativo.
Le tematiche che si sarebbero affrontate nella prova scritta tradizionale saranno esplicitate nel colloquio con la Commissione e le domande verteranno ad azioni concrete da svolgere a scuola con gli alunni disabili, i quali apprendono meglio ”vedendo fare” e vengono guidati nello sviluppo di abilità attraverso la pratica dell’agire didattico.
Nella prova pratica “ a distanza” si descriverà cosa fare, come comportarsi, come interagire con lo studente per stimolare la creatività, come insegnare a pensare e attivare il pensiero divergente, quali azioni svolgere per sviluppare il quoziente d’intelligenza emotiva, la dimensione empatica, la corretta socializzazione in vista di un’efficace integrazione nel gruppo classe e orientata all’inclusione sociale del domani.
E’ il docente che diventa modello di empatia e di creatività e nel colloquio indirettamente riporterà la teoria studiata alla pratica, proponendo le metodologie, le strategie e le tecniche operative adeguate ai bisogni di tutti e di ciascuno.
La regola pedagogica “saper guardare tutti ed osservare ciascuno” sarà declinata mediante azioni concrete di osservazione attenta, ascolto attivo, intenzionalità operativa nel rispondere ai bisogni del singolo, adottando la funzione del docente tutor che osserva, guida, educa, accompagna e si prende cura degli alunni affidati.
La collaborazione con i docenti curriculari, il riferimento al PTOF e al Piano d’inclusione che l’Istituto ha adottato, l’attuazione delle linee operative indicate nel Piano Educativo Individualizzato per i disabili certificati, costituiranno la garanzia di efficacia ed efficienza nello svolgimento dell’attività del sostegno.
Il corso di formazione al quale s’intende partecipare ha appunto questa finalità e sarà di aiuto per meglio qualificare e professionalizzare il servizio nel sostegno ai disabili, “segmento importante e necessario per il funzionamento del sistema scolastico italiano”.
Giuseppe Adernò
Il Decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca n. 858 del 18/11/2020 ha autorizzato a garantire lo svolgimento della prova orale per l’ammissione al V ciclo (a.a. 2019/2020) anche con modalità a distanza.
I candidati della scuola secondaria di I e II grado, che hanno superato la prova selettiva, nelle università di Enna, Messina, Reggio Calabria, Foggia, Salerno, Napoli, Roma e Firenze, non hanno potuto espletare la prova scritta, come indicato nel bando ministeriale.
La Nota n. 33310 del 27/11/2020 della Direzione generale per la formazione universitaria, l'inclusione e il diritto allo studio del Ministero dell’Università e della Ricerca ha invitato gli Atenei ad organizzare la prova pratica in modalità a distanza, avendo l’accortezza di uniformare la procedura tra le varie sedi per evitare trattamenti differenziati tra i candidati.
Le singole Università hanno proceduto ad emanare le indicazioni operative che ricalcano le indicazioni ministeriali.
La prova pratica e la prova orale si svolgono in due distinte fasi, lasciando inalterato il meccanismo della selezione adottato in tutti i cicli precedenti. Hanno la finalità di verificare, unitamente alla capacità di argomentazione e al corretto uso della lingua, il possesso, da parte dei candidati di competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola, competenze su empatia e intelligenza emotiva, competenze su creatività e pensiero divergente, competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.
La prova pratica consiste in un colloquio avente carattere pratico, declinando le competenze riferite alle tematiche previste al comma 1 dell’art. 6 del DM 30 settembre 2011 in relazione alle specificità del grado di scuola.
Saranno ammessi alla prova orale i candidati che conseguiranno nella prova pratica una votazione non inferiore a 21/30.
Le prove rispettano gli stessi standard di qualità garantiti dagli Atenei nelle procedure concorsuali dei precedenti cicli dei corsi di sostegno.
La valutazione delle prove è espressa in trentesimi.
Le innovazioni apportate alla prova scritta, definita “prova pratica a distanza” che si svolgerà per via telematica ha determinato ansia e preoccupazione tra i candidati rimasti indietro nelle procedure di selezione, mentre altri si stanno preparando alla prova orale “a distanza”.
Si prova ad immaginare un colloquio per dimostrare le “competenze su empatia e intelligenza emotiva, competenze su creatività e pensiero divergente, competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche”.
I candidati che hanno avuto esperienze d’insegnamento nel sostegno potranno fare riferimento anche a fatti concreti e a pratiche didattiche già realizzate.
Coloro che, invece, si accostano al Corso senza aver mai avuto incarichi nel sostegno, facendo riferimento a quanto studiato per la preparazione, dovranno costruire ipotesi di concretezza operativa.
L’identikit del docente empatico e creativo, le metodologie e le tecniche studiate per rispondere ai bisogni educativi speciali degli alunni disabili verranno declinate nella specificità delle cose da fare in concreto e nella pratica del rapporto diadico docente e studente per lo svolgimento del processo formativo.
Le tematiche che si sarebbero affrontate nella prova scritta tradizionale saranno esplicitate nel colloquio con la Commissione e le domande verteranno ad azioni concrete da svolgere a scuola con gli alunni disabili, i quali apprendono meglio ”vedendo fare” e vengono guidati nello sviluppo di abilità attraverso la pratica dell’agire didattico.
Nella prova pratica “ a distanza” si descriverà cosa fare, come comportarsi, come interagire con lo studente per stimolare la creatività, come insegnare a pensare e attivare il pensiero divergente, quali azioni svolgere per sviluppare il quoziente d’intelligenza emotiva, la dimensione empatica, la corretta socializzazione in vista di un’efficace integrazione nel gruppo classe e orientata all’inclusione sociale del domani.
E’ il docente che diventa modello di empatia e di creatività e nel colloquio indirettamente riporterà la teoria studiata alla pratica, proponendo le metodologie, le strategie e le tecniche operative adeguate ai bisogni di tutti e di ciascuno.
La regola pedagogica “saper guardare tutti ed osservare ciascuno” sarà declinata mediante azioni concrete di osservazione attenta, ascolto attivo, intenzionalità operativa nel rispondere ai bisogni del singolo, adottando la funzione del docente tutor che osserva, guida, educa, accompagna e si prende cura degli alunni affidati.
La collaborazione con i docenti curriculari, il riferimento al PTOF e al Piano d’inclusione che l’Istituto ha adottato, l’attuazione delle linee operative indicate nel Piano Educativo Individualizzato per i disabili certificati, costituiranno la garanzia di efficacia ed efficienza nello svolgimento dell’attività del sostegno.
Il corso di formazione al quale s’intende partecipare ha appunto questa finalità e sarà di aiuto per meglio qualificare e professionalizzare il servizio nel sostegno ai disabili, “segmento importante e necessario per il funzionamento del sistema scolastico italiano”.
Giuseppe Adernò