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Gent.mo Assessore alla P.I. del Comune di Catania
Gent.mo Direttore X Direzione Comunale P.I., dott Fresta
Le istituzioni scolastiche autonome di base del Comune di Catania hanno ricevuto una missiva con la quale si ingiunge alle stesse di restituire al Comune di Catania, entro il 22 marzo, le somme custodite nel bilancio delle scuole.
Si tratta di una richiesta che ha creato sconcerto nei consigli di istituto perché è da circa sei mesi che si protrae la questione della restituzione alle casse comunali delle somme che le scuole hanno ricevuto dal Ministero quale integrazione per la refezione del personale docente nelle mense scolastiche.
Conferenze di servizi, dibattiti, articoli di giornale, assegni personali staccati da un preside a favore del sindaco, quale gesto di provocazione ed ora ultima una lettera di “messa in mora” delle istituzioni scolastiche se non restituiscono entro il 22 marzo.
Alcuni dirigenti, anche a seguito delle dichiarazioni del precedente assessore hanno speso, altri impegnato la somma anche con regolare gara ed esame dei preventivi d’acquisto per attrezzature della cucina scolastica e qualcuno li ha già restituito alla prima richiesta da parte del Comune. Come si fa a restituire al Comune delle somme, se il Comune da un anno non provvede a finanziare le somme per il materiale di cancelleria, registri ed ora anche portfoli delle competenze, spese per il personale addetto alle mense, materiale di pulizia arredi e manutenzione degli edifici scolastici? Da qui l’atteggiamento deciso di rimostranza dei dirigenti scolastici della città di Catania, a nome dei rispettivi consigli di istituto i quali contestano la lettera del Dott. Fresta, direttore della X Direzione comunale di Pubblica Istruzione, “inviata per conoscenza anche all’Assessore alla P.I.” che richiede la restituzione al comune delle somme dei buoni pasto.
Le scuole possono documentare la richiesta di quanto è stato “anticipato” dalla scuole per pagare i registri, il materiale di pulizia, arredi, manutenzioni e attrezzature per la scuola, e quanto di competenza dell’Ente Locale.
Lo stesso Assessorato Regionale all’Istruzione richiede che le Scuole facciano richiesta ai Comuni perché questi rispettino gli impegni di loro competenza e tutto ciò è stato fatto anche sotto forma di “lettera aperta” al Sindaco di Catania.
A questo si aggiunge anche il tono di rimprovero dei funzionari del Comune di Catania circa l’uso del telefono delle scuole verso i numeri di telefonia mobile. La risposta giustificativa è alquanto chiara e documentata, il personale di segreteria, dovendo chiamare i supplenti, si trova spesso in elenco, come unico recapito, il numero di cellulare.
Completa la questione economica del Comune di Catania nei confronti delle scuole la grave inadempienza di non aver ancora consegnato ai genitori il buono libro ordinario e siamo già quasi al termine dell’anno scolastico.
Si comprende il momento di difficoltà economica in cui versa l’Ente locale, ma almeno abbia il buon senso di “non pretendere” e consentire alle scuole di utilizzare le somme assegnate, spendendole per il personale, registri e cancelleria, ordinaria manutenzione e le attrezzature della cucina, spese di cui il Comune dovrebbe farsi carico.
Le scuole autonome di Catania, dopo la messa in liquidazione dei disciolti Provveditorati Agli Studi, si sono organizzati in tutta Italia costituendo le ASAS e in Sicilia si è formata a Palermo l’ASAS Sicilia con diramazione a Catania della sezione provinciale, momentaneamente domiciliata c/o l’ITI Cannizzaro. Le ASAS ripetiamo rappresentano i CONSIGLI DI ISTITUTO.
Pertanto chiediamo un incontro urgente con le autorità comunali per concordare modalità e termini per la risoluzione dell’annosa vicenda.
In attesa di riscontro porgiamo distinti saluti &n bsp; &nb sp; &nbs p; ;
Giuseppe Adernò, Giuseppe Luca, Salvatore Patti, Salvatore Indelicato