Mario Brunello: Shuffle Bach
Un'idea di Mario Brunello per proporre insieme Bach e i contemporanei nell'era dell'iPod.
"Shuffle Bach"? Veramente il programma organizzato da Mario Brunello per l'omonimo ciclo inserito nel Romaeuropa Festival è tutt'altro che la sequenza casuale di brani cui fa riferimento la citata funzione dell'iPod. Il rimescolamento dei sei Concerti brandeburghesi con altrettanti brani di musica scritta nel XX secolo (da Ives a Kancheli) è stato ben ponderato e tutt'altro che 'random': l'idea non era proprio quella 'usare' Bach per interessare il pubblico a brani che da soli difficilmente avrebbero attirato l'attenzione? A giudicare dal concerto di ieri sera (il terzo del ciclo) questo bel progetto ha avuto successo, ma forse è stato proprio Bach a uscire un po' affannato dall'approccio in chiave mp3. Tempi di esecuzione generalmente troppo veloci - specie nel primo movimento del Concerto brandeburghese n. 3, dove sembrava che fosse stato premuto anche il tasto 'fast forwards', peraltro assente sull'iPod - ed equilibri timbrici non ideali - eccellenti le viole da braccio, ma la sostituzione delle viole da gamba con i violoncelli nel Concerto n. 6 è notoriamente un'operazione che incupisce la sonorità complessiva - hanno bruciato parte della ricchezza di particolari di questi due capolavori. L'orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia è sembrata molto più a proprio agio nelle potenti trame del Concerto grosso n. 1 di Schnittke, mentre un meritato successo personale Brunello lo ha raccolto, insieme al collega Gabriele Geminiani, grazie all'emozionante "Violoncelles vibrez!" di Sollima, dove l'artista ha potuto esprimere pienamente la propria impetuosa e complessa personalità musicale. Il progetto "Shuffle Bach" prevede un quarto concerto, il 16 ottobre, in cui saranno eseguite le musiche preferite dal pubblico tra quelle dei primi tre. E Brunello scommette sul '900.
Giorgio Cerasoli