In questi giorni di
emergenza sociale e sanitaria, più volte mi sono trovata immersa nei
miei pensieri a riflettere su ciò che sta accadendo e le domande che mi
sono posta sono state: perché? Perché tutto ciò? Perché è arrivato
questo virus? Chi lo ha portato? Beh, non è semplice rispondere a
queste domande, ma in questa mia quotidianità così sconvolta ho cercato
di trovare una sorta di soluzione ai miei quesiti. Ho letto che in
questo periodo il nostro ecosistema sta “risentendo” positivamente di
tutto ciò, come se la terra stesse tornando a respirare, stesse
prendendo una boccata d’aria ed esorcizzando tutto ciò che noi esseri
umani le abbiamo fatto patire. Non credo che queste siano coincidenze,
anzi, credo proprio che la nostra terra stia scuotendo le nostre
coscienze e stia facendo risvegliare in noi il vero senso della vita.
Ci sta facendo capire quanto la nostra quotidianità nella sua
“banalità” era in realtà colma di significato: una semplice mattinata a
scuola che scorre tra sorrisi e chiacchiere coi compagni, un abbraccio
in un momento di sconforto, una battuta che smorza un’ora di intenso
studio. Il virus ci sta insegnando a “non rimandare mai a domani ciò
che possiamo fare adesso”, perché il domani non è una certezza, a
differenza di ciò che crediamo noi, il domani è solo un’illusione che
si concretizza nel momento in cui noi apriamo gli occhi e viviamo la
nostra vita quotidiana. Questo male che circola da qualche mese in
tutto il mondo e che ha creato una vera e propria Pandemia mondiale ci
sta insegnando ad amare la nostra vita, i nostri cari e le persone a
cui teniamo; ci sta insegnando a non rifiutare mai gli abbracci dei
nostri genitori anche se a volte proviamo vergogna perché ci sentiamo
“grandi” o perché presi dalla nostra vita, ci sta insegnando quanto sia
fondamentale prendersi cura di sé stessi, ci sta aiutando a lavorare
sull’interiorità al fine di migliorarla, al fine di farci essere più
riflessivi.
Forse un giorno “ringrazieremo” questo virus perché sta cercando di far
penetrare l’idea che non esistono differenze che ci fanno essere
superiori o inferiori e le uniche differenze ammesse sono quelle
riguardanti i nostri principi e valori. In questo momento di difficoltà
siamo tutti pellegrini in una stessa barca, tutti cerchiamo di
salvaguardare noi stessi e i nostri cari, tutti cerchiamo di approdare
verso la “via d’uscita” da questo male. Siamo tutti nemici dello stesso
mostro e questo dovrebbe suscitare in noi sentimenti di unità. Nel
momento in cui avremo capito la lezione di vita che questo male ci
impartisce, lui andrà via, nella speranza di aver rivoluzionato il
mondo dentro di noi, di aver lasciato tante piccole morali per tante
storie. In quel momento scenderemo in piazza e torneremo ad
abbracciarci, torneremo alla nostra quotidianità ma con una maggiore
consapevolezza che nulla è scontato e che l’oggi non ci conferisce la
certezza del domani, e sarà così che vivremo meglio.
Dopo la pioggia uscirà il sole!
Martina Longo
Classe IV F, Liceo Scientifico
Statale “Principe Umberto”, Catania