La SISSIS nasce con l’obiettivo preciso di formare nuovi insegnanti. Non più docenti che si formano sul campo, abilitati con pseudo-corsi abilitanti, ma che assumono con criterio e scientificità la consapevolezza del proprio ruolo attraverso due anni di duro studio. Infatti, dopo una pre-selezione, i laureati ammessi devono frequentare per ben 1000 ore di lezione, di cui 700 suddivise in lezioni dell’area comune (psico-pedagogica), in lezioni curriculari specifiche della disciplina e in lezioni di laboratori didattici. Devono sostenere poi tutti gli esami delle materie seguite.
Coordinati da un supervisore e seguiti da un tutor d’aula per ben 300 ore gli studenti SISSIS svolgono la propria attività in classe per un effettivo tirocinio.
Alla fine dei due anni, tramite esame di stato e presentazione di tesi finale, vengono abilitati, se idonei, da una commissione mista formata da docenti universitari e docenti di scuola superiore.
Tenuto conto che i docenti universitari sono, nella maggior parte dei casi, esperti in didattica, che i supervisori sono formatori con diversi anni di anzianità ed esperienza, vincitori di un concorso di selezione e che i tutor sono scelti tra i più esperti e più aperti alla moderna didattica, un docente specializzato SISSIS è un docente che alla sua prima lezione in classe sa già cosa fare e come comportarsi.
Nella sua attività di specializzazione infatti i suoi docenti hanno contribuito a trasmettergli tutte le abilità sia didattiche sia pedagogiche per affrontare nel modo migliore la propria professione.
In conclusione mi chiedo: siamo proprio sicuri che sia colpa dei “sissini” la situazione in cui versa la scuola italiana o è da ricercarsi nelle istituzioni che non riescono a garantire un posto di lavoro cercando sempre di risparmiare il più possibile nel reparto scuola?
PROF. A. PETRONE - SUPERVISORE SISSIS CATANIA