Bellini-Samba De Janeiro
Originaria del Brasile.Il nome "samba" proviene probabilmente dal semba (o mesemba) dell'Angola, un ritmo religioso. È maschile "il samba" e non come spesso viene usato erroneamente(la samba). Il samba è il più conosciuto a livello internazionale "Aquarela do Brazil" di Ary Barroso [1] (quasi un inno per questa nazione) Il Samba trova la sua origine a Salvador di Bahia, il porto dove venivano sbarcati gli schiavi rapiti nell'Africa occidentale. Alla sua formazione contribuirono le tradizioni musicali di varie etnie africane, soprattutto joruba e naghò; nel samba originario (bajano) troviamo miscelati i ritmi delle liturgie di varie divinità appartenenti alle religioni di vari popoli africani: jongo, cateretè, batuque, bajao ed altri.
L'origine del samba è legato alla formazione del candomblé, la religione sincretica afro-brasiliana che si formò a Bahia dall'incontro delle varie etnie che, sottoposte alla cristianizzazione forzata, furono costrette a nascondere le loro credenze nei simboli del cattolicesimo. Significativamente nei testi del samba si ritrovano tali divinità ed il poeta Vinicius de Moraes con il chitarrista Baden Powell rivendicarono tale origine scrivendo afro-samba dedicati agli dei del candomblé. Il termine samba sembra derivi da due parole africane: sam ("paga!") e ba ("ricevi!"). Il samba fu coltivato sui morros ("colline") dove gli emarginati costruivano le favelas in cui vivevano, ma divenne termine ufficiale per definire questo tipo di musica (con i suoi vari generi) nel 1917, quando venne inciso il primo disco [2]. Pelo Telefone (1917), di Donga (Ernesto dos Santos) e di Mauro Almeida (detto "Peru dos pés frios" cioè "Tacchino dai piedi freddi"), è considerato la prima registrazione samba. Il relativo successo ha trasportato il nuovo genere fuori dai ghetti neri. Il testo di Pelo Telefone parla del capo della polizia che manda a chiamare il sambista per calmare la confusione e l'agitazione del gioco d'azzardo bicho; ciò fa comprendere l'origine del samba come espressione umile, emarginata, accomunato alla delinquenza comune e comunque elemento di disturbo sociale. È singolare il fatto che allora la polizia, quando arrestava qualcuno per vagabondaggio o aspetto poco raccomandabile, controllasse se avesse callosità sui polastrelli della mano sinistra; queste erano considerate sicuro indizio di reato poiché si trattava di suonatore di violão, dunque malandro o sambista.
A Rio il samba fu coltivato nella casa di Tia Ciata (Maria Hilaria Baptista de Almeida) a Praça Onze; Tia Ciata era una bajana trasferitasi a Rio, sacerdotessa del Candomblé e la sua casa era il punto di incontro dei più famosi sambisti (Sinhò, Donga, Heitor dos Prazeres, Pixinguinha, Caninha, Joao da Baiana ed altri). Il samba si insediò sui morros di Rio, dando vita alle famose escolas di samba, di cui la più famosa e quella di Mangueira, frequentata anche da Antonio Carlos Jobim, Luiz Bonfá, Chico Buarque de Hollanda, che le hanno dedicato molte musiche. A Mangueira appartengono anche il più grande sambista popolare, Agenor de Oliveira (più famoso come Cartola perché, essendo muratore, portava un cappello di carta), Nelson Sargento, attualmente ancora attivo, Alcione, Joao Nogueira, Leci Brandao e molti altri grandi sambisti. Il samba bajano ha trovato i suoi massimi interpreti in Dorival Caimmy, Wilson Simonal e Jorge Ben Jor, e poi in Joao Gilberto, che dal samba si spinge, insieme a Jobim, fino alla bossa nova, una forma di samba molto raffinata che, grazie a Jobim, utilizza armonizzazioni molto complesse ricavate dalle tecniche semitonali del jazz. Fu esportato con successo in Europa da Tati Casoni.