Ceneri alla ceneri. A questo si riduce la sorte sia per gli angeli che anelano al paradiso o per i demoni condannati all’inferno. Michael Jackson è morto, incarnazione del Re del Pop, una delle figure più controverse e contraddittorie del panorama musicale contemporaneo. La musica è in lutto e perde il suo idolo. IL RE DEL POP - La lunga stagione di sperimentazione e contestazione degli anni ’60 e ’70 era stata messa a tacere. Gli anni ottanta avrebbero portato a galla uno stagnante riflusso e persino il rock puro si sarebbe dovuto piegare al pop. Michael Jackson ha cavalcato quell’onda come se gli Dei gli avessero assegnato una missione irreversibile: far entrare quel genere dalle porte principali dell’olimpo musicale. Il suo canto rincorreva note incalzanti e il movimento del corpo – è stato uno dei più grandi ballerini – esprimendo con rabbia la sua ascesa: dalla miseria al primo bagliore di enfant prodige con i Jackson Five; dalla folgore di Thriller (l’album più venduto nella storia della musica) alla lenta discesa verso gli inferi tra i problemi giudiziari. L’ULTIMO IMMORTALE - Michael Jackson è stato incoronato re del Pop dai milioni di fan che lo hanno sostenuto in tutto il mondo e che adesso si preparano a trasformarlo in un’icona immortale come è accaduto soltanto per Elvis Presley. Sì, perché la sua casa diventerà un santuario monumentale come quella di Elvis a Memphis, attivando così un veloce processo di santificazione. Jackson ha rappresentato un riscatto nella bigotta America razzista, molto prima che alla Casa Bianca arrivasse un Presidente di colore. IL BIANCO TRA I NERI - Poi le contraddizioni e le frustrazioni avrebbero fatto il loro corso. Gli Dei non lo avevano previsto che Micheal Jackson sarebbe stato “l’uomo che volle farsi bianco tra i neri”. Il Re del Pop se ne va con i suoi segreti, lasciando un alone di mistero attorno alla sua morte e il rammarico di non averlo rivisto dal vivo nel tour londinese. La musica mette a tacere tutto, persino la meschinità degli uomini e i loro pregiudizi, perché Michael Jackson sia per l’ultima volta un angelo ancora in volo.
|