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In realtà, il giudice non ha fatto altro che applicare la normativa vigente; infatti esiste una circolare ministeriale di qualche mese prima, sull’Adeguamento degli organici di fatto agli organici di diritto 2010/11 che poneva l’attenzione sulla necessità di attivare nelle scuole l’insegnamento alternativo per coloro che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.
E per quanto piacciano o meno le circolari ministeriali hanno valore normativo per la scuola e non possono essere ignorate.
Ribadiamo che garantire l’ora alternativa è un esempio di vera civiltà e di vera democrazia; pur restando, a nostro parere, l’insegnamento della religione cattolica come altamente formativo ed educativo, specie in un momento storico in cui i sacri valori della persona e della famiglia vengono continuamente messi sotto scacco, ma occorre anche garantire la libera scelta di coloro che non intendono usufruirne.
In virtù di tale sentenza le varie Regioni si stanno attivando emanando disposizioni ed indicazioni riguardo la nomina dei docenti che dovranno occuparsi di tale insegnamento alternativo.
In questo modo, crediamo , possa anche dirimersi la controversia che si era avviata con la sentenza del Consiglio di Stato e che aveva annullato, di fatto, la sentenza del Tar che escludeva il voto della religione per l’attribuzione del credito scolastico. Sentenza che, a nostro avviso , penalizzava il ruolo comunque impegnativo dei docenti di religione, ma che doveva avere il significato di non porre ad un livello “migliorativo” chi seguiva l’ora di religione rispetto a chi non se ne avvaleva.
Con l’inserimento effettivo di un insegnamento alternativo, si potranno parimenti riconoscere i crediti ad entrambi, per tutti quindi, senza creare divisioni o favoritismi.
Speriamo che tutti gli USR nonché gli USP si attivino presto, ognuno nelle loro competenze, ad adempiere a quanto stabilito, specie adesso che si preannunciano diffide a catena da parte delle famiglie in seguito a questa pronuncia giurisdizionale così netta.
E’ anche necessario che i bravi dirigenti scolastici collaborino individuando magari negli organici d’istituto eventuali docenti disposti ad assumersi l’impegno, magari stabilendo collegialmente ed in modo orientativo gli eventuali argomenti da proporre in sostituzione dell’ora di religione cattolica. E’ importante che i dirigenti presenti, attivi e che abbiano a cuore il buon funzionamento delle scuole che dirigono non omettano, anche in autotutela, di rendere operativo l’insegnamento alternativo, per intenderci, tutti quei dirigenti che non costringono genitori e docenti a rivolgersi a “Chi l’ha visto?” per cercarli ed averne notizie…
Tecla Squillaci
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