La notizia
della sentenza del Tribunale civile dell’agosto 2010 ha riportato alla
ribalta il dovere di ogni istituzione scolastica di garantire un
insegnamento alternativo alla religione. La scuola, ritenuta
inadempiente, è stata condannata dal suddetto Tribunale al pagamento di
una “multa” di 1.500 euro.
In realtà, il giudice non ha fatto altro che applicare la normativa
vigente; infatti esiste una circolare ministeriale di qualche mese
prima, sull’Adeguamento degli organici di fatto agli organici di
diritto 2010/11 che poneva l’attenzione sulla necessità di attivare
nelle scuole l’insegnamento alternativo per coloro che non si avvalgono
dell’insegnamento della religione cattolica.
E per quanto piacciano o meno le circolari ministeriali hanno valore
normativo per la scuola e non possono essere ignorate.
Ribadiamo che garantire l’ora alternativa è un esempio di vera civiltà
e di vera democrazia; pur restando, a nostro parere, l’insegnamento
della religione cattolica come altamente formativo ed educativo, specie
in un momento storico in cui i sacri valori della persona e della
famiglia vengono continuamente messi sotto scacco, ma occorre anche
garantire la libera scelta di coloro che non intendono usufruirne.
In virtù di tale sentenza le varie Regioni si stanno attivando emanando
disposizioni ed indicazioni riguardo la nomina dei docenti che
dovranno occuparsi di tale insegnamento alternativo.
In questo modo, crediamo , possa anche dirimersi la controversia che si
era avviata con la sentenza del Consiglio di Stato e che aveva
annullato, di fatto, la sentenza del Tar che escludeva il voto
della religione per l’attribuzione del credito scolastico. Sentenza
che, a nostro avviso , penalizzava il ruolo comunque impegnativo
dei docenti di religione, ma che doveva avere il significato di non
porre ad un livello “migliorativo” chi seguiva l’ora di religione
rispetto a chi non se ne avvaleva.
Con l’inserimento effettivo di un insegnamento alternativo, si potranno
parimenti riconoscere i crediti ad entrambi, per tutti quindi, senza
creare divisioni o favoritismi.
Speriamo che tutti gli USR nonché gli USP si attivino
presto, ognuno nelle loro competenze, ad adempiere a quanto stabilito,
specie adesso che si preannunciano diffide a catena da parte delle
famiglie in seguito a questa pronuncia giurisdizionale così netta.
E’ anche necessario che i bravi dirigenti scolastici collaborino
individuando magari negli organici d’istituto eventuali docenti
disposti ad assumersi l’impegno, magari stabilendo collegialmente
ed in modo orientativo gli eventuali argomenti da proporre in
sostituzione dell’ora di religione cattolica. E’ importante che i
dirigenti presenti, attivi e che abbiano a cuore il buon funzionamento
delle scuole che dirigono non omettano, anche in autotutela, di
rendere operativo l’insegnamento alternativo, per intenderci, tutti
quei dirigenti che non costringono genitori e docenti a rivolgersi a
“Chi l’ha visto?” per cercarli ed averne notizie…
Tecla Squillaci
stairwayto_heaven@libero.it