Sulla home page
della scuola c'è la foto di una studentessa straniera, ma per l'Ufficio
scolastico provinciale di Milano l'istituto professionale Bertarelli
non potrà avere due classi in più nei corsi serali perché gli studenti
non italiani sarebbero ben il 70%. Molto più del tetto del 30%
stabilito dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. "Un taglio
per motivi etnici", secondo la Federazione lavoratori della conoscenza
della Cgil di Milano.
"Il provveditore Petralia ha ribadito questa ragione dei tagli
in due incontri - spiega Attilio Paparazzo, segretario cittadino di Flc
-. Si tratta di un'assurdità: il tetto del 30% si applica solo agli
studenti di elementari o delle medie, certo non alle scuole serali
frequentate da adulti. E poi dovrebbero distribuirli in altri istituti
serali, ma è impossibile perché ovunque la maggioranza degli studenti è
di origine straniera".
Per il sindacato si tratta solo di una scusa per fare nuovi tagli.
"Senza vergogna, senza neppure rendersi conto della gravità
dell’affermazione i dirigenti preposti al governo della scuola
milanese, al di fuori di qualunque norma, senza provare alcun disagio
ripercorrono sentieri pericolosissimi che nel nostro paese hanno già
segnato la peggiore storia della prima metà del secolo scorso", tuona
Attilio Paparazzo. È una discriminazione vera e propria. "Sei
straniero? Hai il permesso di soggiorno in regola? lavori e sei utile
all’economia del paese? Lavora e taci. Hai voglia di studiare per
migliorare la tua posizione? No, non puoi farlo, la tua classe non può
essere autorizzata perché dobbiamo soddisfare alle regole che Tremonti
e Gelmini ci hanno imposto e quindi ti neghiamo quel diritto
riconosciuto dalla Costituzione Italiana, dalle convenzioni
internazionali, dagli elementari principi del diritto civile".
(da http://affaritaliani.libero.it)
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