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E’ finalmente arrivato. Ha il posto di lavoro, ma già la sedia non gli mancava. Il bidello, infatti, per definizione classica è “un uomo seduto”.
All’ingresso o dietro un banco-cattedra nei corridoi il “bidello” dovrebbe sorvegliare l’entrata e l’uscita degli alunni dalle aule e dalla scuola e “qualche volta” intervenire in caso di lite tra i ragazzi, far girare le “circolari” del preside , (perché i docenti non le leggono nella sala dei professori) , ma…. essenzialmente il suo compito è stare seduto.
Le pulizie sono affidate alla “cooperativa” e le giornate scolastiche scorrono come fiumi lenti e ristagnati.
Le donne una volta lavoravano a maglia, qualcuno ancora “si aggiorna” leggendo il giornale, fa parole crociate, il solitario con le carte o con il telefonino ultimo tipo.
Nel mansionario del collaboratore scolastico ci sono scritte tante cose, ma non importa, tanto il 27 arriva per tutti, sia per chi lavora di più, per chi ha maggior cura nel mantenere il reparto, per chi ha attenzione verso gli alunni e si dedica a loro, e sia per chi viene a scuola e…. sta seduto, applicando l’antico adagio: “Se ti viene la voglia di lavorare… Siediti! … aspetta che ti passa”
Al collaboratore scolastico sono affidati i compiti di: addetto ai servizi generali della scuola con mansioni di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico; di pulizia e di carattere materiale inerenti l'uso dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti; ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche e nell'uscita da esse;
Può, anche svolgere: attività inerenti alla piccola manutenzione dei beni mobili e immobili, giardinaggio e simili; attività di supporto all'attività amministrativa e alla attività didattica nonché ai servizi di mensa;
assistenza agli alunni portatori di handicap all'interno delle strutture scolastiche, nell'uso dei servizi igienici e nella cura dell'igiene personale. Queste ultime sono “funzioni aggiuntive” che vengono retribuite a parte ed alcuni sono anche preziosi ed abili “pittori”, “elettricisti”, “idraulici” e “giardinieri”, i quali con le loro prestazioni fanno risparmiare la scuola almeno nel costo della manodopera ed essi stessi ne hanno beneficio con recuperi e riposo compensativo.
OGGI LE COSE CAMBIANO
Il personale ausiliario nelle scuole diminuisce e ci sono delle realtà di scuole con sei plessi e quattro bidelli. Due plessi restano senza la presenza dell’uomo seduto. Come si fa?.
Fino ad ieri nell’assegnazione dei reparti si litigava circa il numero delle aule, dei corridoi e dei servizi assegnati, contando anche i metri quadrati per rispettare i principi di uguaglianza e di parità. Guai a fare qualche aula in più ed alcuni settori della scuola spesso rimanevano sguarniti e poco curati anche nella pulizia e nell’ordine. Basta girare le scuole e vedere alcuni sottoscala , depositi e archivi.
La pulizia è la fotografia della scuola, ed il collaboratore è la prima persona che si incontra entrando a scuola . Una non adeguata accoglienza costituisce un elemento di negatività.
Diceva un preside “saggio” che occorre sentirsi “azionisti” della scuola, come impresa di educazione e di formazione e nella scuola tutti coloro che vi operano , pur con i differenti compiti, sono degli “educatori” e dei modelli per gli studenti, che sanno apprezzare l’impegno, la disponibilità e la professionalità anche dei collaboratori scolastici.
Nelle scuole di alcuni Paesi del mondo quali il Giappone il bidello non esiste. E’ la stessa maestra-fiduciaria di plesso che apre, chiude, accoglie i genitori, e sorveglia gli alunni nel corridoio. Le scuole sono sempre efficienti e pulite, ordinate dal personale esterno e controllato a vista dai responsabili.
Si farà così anche nelle scuole italiane e siciliane. La riduzione dell’organico comporta che in alcune scuole “complesse” non sarà possibile avere due collaboratori per reparto o per plesso e quindi occorrerà organizzarsi, anche restando da soli a reggere un reparto, un settore o un intero plesso.
I soldi dello straordinario saranno sempre di meno e per nulla corrispondenti al lavoro aggiuntivo che si svolge, ma intanto, in questo particolare momento di crisi, occorre prendere coscienza che si è fortunati ad avere un lavoro, un posto fisso e… finalmente “di ruolo”.
Fioretto
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