Forse la
scuola, con la sua coltre di polvere e di registri pieni di assenze e
insufficienze, di professori sempre pronti a giudicare studenti e
ministri, non riesce, appieno, a far comprendere l’inebriante bellezza
della letteratura e della poesia. Per questo l’Istituto d’Istruzione
Superiore “V. Dandolo” di Bargnano (BS), anche quest’anno, ha deciso di
realizzare delle lezioni “speciali” di letteratura rivolte agli alunni
delle quinte classi dell’Agrario e dell’Alberghiero. Gli incontri,
organizzati dai docenti Antonio Ferrieri e Ilaria Milan, si terranno
venerdì 2 e 16 dicembre alle ore 9.00, in una sala teatro trasformata,
per l’occasione, in salotto letterario, con caffè e dolci mattutini,
preparati dai ragazzi dell’Alberghiero. I relatori presenteranno la
vita e le opere di due tra i più importanti letterati francesi
dell’Ottocento: Charles Baudelaire e Stendhal. Il valore profondo degli
incontri, oltre a favorire una conoscenza diretta e immediata dei due
autori, mira a far capire ai ragazzi l’importanza della partecipazione
ad eventi culturali ed a far diventare la scuola un luogo di incontro e
di socializzazione, oltreché di formazione. “Il nostro vuole essere un
percorso educativo diverso. – Dichiara il prof. Ferrieri – Far
conoscere Baudelaire e Stendhal attraverso la storia delle loro vite
quotidiane, delle loro passioni, debolezze, speranze, sconfitte.
Decifrare le loro vite per arrivare alle nostre vite, ai sogni ed alle
speranze dei nostri ragazzi. Un viaggio affascinante ed emozionante,
per conoscere i luoghi della loro infanzia, i vicoli bui dei loro vizi
e delle virtù. – E conclude Ferrieri – Per conoscere un personaggio del
passato non basta leggere un libro, occorre conoscere la loro vita ed
esplorare il loro cuore”. Si inizia, quindi, con due giganti della
letteratura francese e mondiale: Charles Baudelaire e Maire-Henri Beyle
Stendhal.
Charles Baudelaire, (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867),
poeta, critico letterario e traduttore francese, innovatore del genere
lirico, nonché anticipatore del decadentismo, è considerato uno dei più
celebri autori della letteratura francese e mondiale. Baudelaire con le
sue parole ha saputo misurare l’infinito che c’è dentro di noi, la
voglia di vivere e di conquistare il mondo, il desiderio di osare e di
sondare l’infinito. Questo giovane, romantico e bohemien, dandy,
rivoluzionario ed esteta, amante dei piaceri notturni e delle novità in
fatto di costumi e di arte, ha incarnato quella visione di gioventù
romantica, un po' cupa e rivoluzionaria, dedita all’eccesso e alla
trasgressione. Da sempre l’autore dei "Fleurs du mal" è stato assunto a
vessillo antiborghese, a mito romantico che vede nel giovane che si
allontana dalla famiglia e che si dedica a droghe, all’alcol e all’arte
non un problema della "societas" ma un portatore del nuovo e
dell’avventura. Baudelaire, con i suoi scritti e la sua vita,
rappresenta tuttora l’artista e il poeta maledetto, una figura
iconografica che segna ancora profondamente la visione
dell’intellettuale e del poeta ai giorni nostri a cui si sono ispirati
generazioni di giovani e di studenti di tutto il mondo.
Marie-Henri Beyle, universalmente noto con lo pseudonimo di Stendhal
(Grenoble, 23 gennaio 1783 – Parigi, 23 marzo 1842), è stato uno
scrittore ed un reporter di viaggio, amante dell’arte e appassionato
dell’Italia, “terra dell’altrove e della felicità, ultima e romantica
utopia poetica”, dove visse a lungo. I suoi romanzi più famosi sono,
“Il rosso e il nero”, “La Certosa di Parma”, e l'incompiuto, “Lucien
Leuwen”, scritti in una prosa essenziale che ricerca la verità
psicologica dei personaggi. Ed i protagonisti delle sue storie sono
giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé attraverso il
desiderio della gloria e l’espansione di sentimenti appassionati.
“Stendhal vuole rappresentare – come dichiara la prof.ssa Milan – il
periodo napoleonico, il suo mondo amato e perduto per sempre, con una
descrizione accurata e rigorosa della realtà, dei fatti e dei
personaggi”. Energia, passione, orrore dell’ipocrisia, desiderio della
natura, inseguimento della felicità, egotismo: tutte queste parole
disegnano il profilo di Stendhal e se aggiungiamo il gusto per lo
scherzo leggero e chic, l’attrazione per i pseudonimi e per i
mascheramenti, la certezza, infine, di essere capito soltanto nel XX
secolo, si ottiene un ritratto completo di Stendhal.
Tutti a scuola, dunque, per ascoltare e…gustare le parole e le opere di
Baudelaire e Stendhal.
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato_at_istruzione.it