Con una sentenza il
Consiglio di Stato ha chiarito i doveri dei genitori in materia di
istruzione scolastica dei figli. E’ infatti loro la responsabilità
della formazione della prole fino ai 16 anni. Se tale obbligo non viene
ottemperato, si può incorrere anche nel rischio della reclusione per i
genitori.
Il regolamento sull’obbligo di istruzione del 22 agosto 2007 contiene
le indicazioni nazionali sulle competenze e i saperi che tutti i
giovani devono possedere a sedici anni, indipendentemente dalla scuola
che frequentano. La responsabilità dei genitori di assicurare
un’adeguata formazione ai figli scade il giorno del sedicesimo
compleanno, ma il diritto all‘istruzione resta fino ai diciotto anni
d’età. L’obbligo di istruzione infatti non significa che gli studenti
possono interrompere gli studi a 16 anni, poiché tutti i giovani devono
continuare a formarsi fino alla maggiore età per conseguire un titolo
di studio o almeno una qualifica
professionale.
La legge n.731 del codice penale regola i doveri dei genitori,
che devono pagare un’ammenda di 30 euro, qualora vengano meno alle loro
responsabilità. Con la sentenza n.21 del 2 dicembre 2011, il Consiglio
di Stato ha inoltre sottolineato l’eventualità di un processo penale,
oltre alla sanzione, in caso di inadempimento e i genitori rischiano
fino a 18 anni di carcere. Per quanto riguarda l’individuazione
corretta della data di scadenza dell’obbligo, i giudici hanno stabilito
che “il compimento dell'anno di vita si realizza allorquando il
suddetto anno è stato interamente vissuto, sicché, il limite di età
deve intendersi superato alla mezzanotte del giorno del compleanno”.
(da http://www.justicetv.it)
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