Nell’affascinante
cornice dell’Hotel Nettuno di Catania, lo scorso 22 febbraio si sono
riuniti i soci del Lions Club Catania Gioeni, e i loro ospiti, per
ascoltare la relazione del socio Censore Avv. Matteo Licari sul tema: “Quando la fisiologia
coincide con l’anima. Il tempo del sé ovvero modesta difesa del vecchio
stolto”. Il relatore è stato presentato dal Presidente del Club
Dott. Ing. Francesco Pezzella e dall’Arch. Patrizia Condorelli
responsabile, quest’ultima, del coordinamento delle serate “Insieme tra
noi” che tanto successo stanno riscuotendo presso i soci per la varietà
e l’importanza degli argomenti finora trattati.
Partendo dall’assunto che la realtà non è quasi mai quella che appare o
che vorremmo che fosse, il relatore ha intrattenuto i presenti sulle
caratteristiche e il valore del tempo della cosiddetta vecchiaia.
Difficile è, non solo definire che cos’è, ma anche quando comincia il
tempo della senectus. L’evo presente ha reso “liquida”, come direbbe il
sociologo Zygmun Bauman, anche la vecchiaia; sicché non sono più
sufficienti a individuarla i criteri finora messi in campo dalla
sociologia e dalla biologia. Infatti, una certa efficacia oggi si
attribuisce alla scienza psicologica, secondo cui la vecchiaia è il
termine del nostro sviluppo psicologico, che porta alla conoscenza di
sé stessi… anche se, bisogna riconoscerlo, l’arrivarci è, comunque,
arduo. Il relatore ha ricordato, citando Cicerone, che “senectus ipsa
morbus est”, cioè che la vecchiaia di per se stessa è una malattia,
volendosi con ciò sottolineare che non mancano nella tarda età gli
acciacchi e i dolorosi affanni.
Certamente, triste è la vecchiaia. Nella letteratura e nell’arte, sin
dall’antichità essa veniva descritta sotto forma di una vecchia vestita
di nero o del colore delle foglie avvizzite, che cammina appoggiandosi
a un bastone, con in mano una coppa e con lo sguardo rivolto verso una
tomba aperta sul cui orlo si vedeva un orologio a polvere, con la
sabbia già quasi esaurita. Tuttavia, attraverso l’analisi degli
elementi negativi di questa stagione della vita: morte prossima,
sofferenza, deficit fisiologico, malattia, inabilità certi malanni e
certe deficienze, a guardar bene, non sono una specialità esclusiva
dell’età avanzata. La vecchiaia può essere, senza per questo volerla
“inzuccherare”, venerabilis perché ha il dono della saggezza. Se
la “giovinezza si fugge tuttavia”, in compenso la vecchiaia si ristora
della perdita con il dono della saggezza! Diceva Solone, a tal
proposito, che, invecchiando, aveva imparato sempre più molte cose. E
così pure Catone sosteneva non essere la vecchiaia una malattia ma
l’età della prudenza e della saviezza. Gli inconvenienti derivano più
dal carattere delle persone che dal peso degli anni: l’uomo savio
sopporta la vecchiaia anche se povero e sofferente, lo stolto non la
sopporta anche se agiato e in buona salute.
L’vv. Licari, nello svolgimento del suo tema, in qualche modo ha
contestato radicalmente l’assunto di chi ritiene che la vecchiaia
sia, tout court, sinonimo di “saggezza”. La saggezza, ha precisato il
relatore, non è affatto una caratteristica della vecchiaia ma della
maturità e della capacità relazionale di ciascuno, che si acquisisce
indipendentemente dall’età. La cosiddetta saggezza ingabbia la persona
avanti con gli anni ad un ruolo che gli impedisce la piena esplicazione
e realizzazione del proprio carattere, cioè di conoscersi finalmente
per come è, senza le sovrastrutture che il super-io della vita attiva e
produttiva gli ha imposto. Abbandonando la concezione utilitaristica
delle vecchiaia, senza inseguire i modelli giovanili ma solo
accettando, invece, la propria “stoltezza”, l’anziano potrà iniziare un
percorso che l’aiuterà a ritrovare se stesso e a godersi il suo tempo.
In questo quadro i messaggi di decadenza funzionale, che la fisiologia
dà, dicono all’anziano di concentrarsi più sul “capire” che sull'
"essere”, e in questo senso la fisiologia è sempre psicologica, ci
aiuta a comprendere noi stessi e la vita.
Prof.ssa Francesca Condorelli -
Consigliere/Addetto Stampa LC Catania Gioeni
profcondorelli@icloud.com