Quanto alle motivazioni dice NinoMoscato, docente del Liceo
Michelangelo: “Non ci rifiutiamo di essere valutati,ma ci opponiamo a
questo addestramento ai test, che finirà per annullare ilvero obiettivo
della scuola, chiamata a formare cittadini, quindi personedotate di
spirito critico”.
Come “Gruppo di Firenze” abbiamo più volte espressodei rilievi critici
nei confronti di queste prove, per la poca chiarezza sugli obiettivida
parte del Ministero, per la scarsa corrispondenza tra quello che i
testrichiedono e quello che si insegna e soprattutto per il grave
rischio di andareverso un insegnamento prevalentemente orientato alla
soluzione dei test stessi.
Tuttavia i colleghi dellaRete mostrano di avere una ben scarsa
consapevolezza del loro ruolo nel momentoin cui promuovono una
forma di protestache costituisce una indecorosa strumentalizzazione
degli studenti. Il fine non giustifica i mezzi, comedovrebbe essere
chiaro soprattutto a degli educatori, e un minimo di
scrupolodeontologico avrebbe dovuto scoraggiare una simile
manipolazione dei ragazzi, che certo non hanno gli elementi per
farsi autonomamente un’opinione inmerito. Lo stesso dicasi del
rappresentante sindacale di base che proponeun’alternativa
apparentemente più soft, ma ugualmente scorretta, suggerendoagli
studenti di rifiutarsi di fare i test. È invece legittima ecertamente
più appropriata l’indizione di uno sciopero nei giorni dei testInvalsi,
anche se i sindacati di base non devono avere molta fiducia in
unamassiccia adesione, se hanno deciso di affiancare allo
scioperol’inaccettabile appello di cui sopra. Dopo tutto delegare la
protesta aglistudenti è certamente più economico.
(A.R.) da http://gruppodifirenze.blogspot.it