Numerosi
docenti delle scuole statali che, nell’anno scolastico appena
terminato, hanno esercitato la loro professione in classi
unilateralmente individuate dall’ente Invalsi come "campione", hanno ricevuto
una lettera per il tramite dei rispettivi Dirigenti Scolastici,
firmata dal dott. Roberto Ricci, dipendente del suddetto Ente, mediante
la quale li si invita a compilare un questionario elettronico che
impegna gli interessati per circa un’ora. Una vera e propria richiesta
di prestazione professionale per conto dell’Invalsi, soggetto che,
almeno a livello territoriale, non ha mai provveduto ad avviare formali
relazioni con i rappresentanti di categoria in merito alla definizione
dei compensi per le attività che esso richiede, le quali esulano dalla
normale somministrazione delle prove obbligatoria per legge.
Preso atto di ciò, la Gilda Unams, coordinamento provinciale di Parma,
con una comunicazione inviata al dirigente del locale Ambito
Territoriale Scolastico, a tutti i dirigenti scolastici del territorio
e allo stesso dott. Ricci, ha manifestato
l’indisponibilità dei propri aderenti a svolgere ulteriori prestazioni
professionali per un committente come l’Invalsi che, notoriamente, non
fornisce garanzie di solvibilità. La Gilda Unams di Parma ha chiesto anche di
sapere in quale sede si intende determinare l’entità della parcella
relativa all’attività richiesta, oppure se di essa sono disponibili a
farsene carico, in proprio, i dirigenti scolastici e/o lo stesso Ricci.
Salvatore Pizzo - Coordinatore
Provinciale Gilda-Unams
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