La legge 107/2015 ha
valore in Sicilia? Sull'argomento abbiamo voluto
sentire il parere dalla viva voce del presidente regionale ANQUAP
Sicilia, Domenico Mazzeo: Presidente la Regione Siciliana ha poteri
autonomi nel campo della legislazione scolastica (istruzione e
formazione professionale) e prima che alcune leggi dello
Stato vengano applicate nel territorio siciliano devono
essere recepite dall'Assemblea Siciliana. Questo principio vale
anche per la Legge 107/2015?
"Come è noto la Camera dei Deputati ed il Senato della
Repubblica hanno approvato ed il Presidente della Repubblica ha
promulgato la legge n. 107/2015, che a quanto pare non sia nata
sotto una buona stella, considerati i mugugni delle OO. SS. Tuttavia
alcune norme inserite nella legge "de qua" dovranno
trovare applicazione anche nelle Istituzioni scolastiche della Regione
Sicilia, tenuto conto che la Regione Sicilia gode di una
particolare condizione di Statuto Speciale, con espresso riferimento al
comma 211 dell'art. 1 della legge n. 107/2015. Quindi, sarà
necessario che l'Assemblea Regionale Siciliana, su proposta della
Giunta Regionale, assuma un conseguente e coerente provvedimento,
come già avvenne per l'autonomia scolastica, di cui all'art. 21
delle legge n. 59/97, approvata e promulgata con la
legge regionale n. 6/2000. E' opinione dell'ANQUAP per gli
aspetti generali e per gli ambiti specifici che sia indispensabile ed
urgente un provvedimento legislativo che consenta di dare piena
attuazione alla legge nazionale n. 107/2015. I tempi sono stretti per
cui occorre fare in fretta considerato che l'anno scolastico
2015-16 è alle porte".
-Quali sono i punti più importanti
della legge n. 107/2015 che avranno una ricaduta sulle Istituzioni
scolastiche della Sicilia -?
"Sul piano generale occorrerà modificare le regole concernenti la piena
attuazione dell'Autonomia delle Istituzioni Scolastiche e quelle
riguardanti il Piano dell'Offerta Formativa (POF) che passa
da annuale a triennale. Particolare, attenzione dovrà essere rivolta
anche ai percorsi formativi afferenti l'Alternanza
Scuola/Lavoro negli istituti superiori. Nella parte
generale il provvedimento dovrà riguardare anche una nuova disciplina
per la costituzione delle reti tra II.SS. del medesimo Ambito
Territoriale. Sulle tematiche afferenti i finanziamenti per il
funzionamento amministrativo/didattico (e più in generale per la
contabilità) occorrerà intervenire con lo stesso provvedimento (o
altri conseguenti) poiché a livello nazionale si modificheranno i
criteri di assegnazione ed erogazione dei finanziamenti alle II. SS.
(anche con una nuova tempistica) e si rivedrà il Regolamento di
Contabilità di cui al D.I. n. 44/2001; regolamento che la Regione
Sicilia ha recepito a suo tempo con il Decreto Assessoriale n.
895/2001".
-La sentenza della Consulta sulla
incostituzionalità del blocco della contrattazione nel pubblico impiego
ha scatenato le OO.SS. della P.A. e della Scuola che ritengono il
blocco degli stipendi illegittimo e quindi da sanare nel più breve
tempo possibile anche attraverso lo strumento della prossima legge di
Stabilità. In Sicilia c'è una legislazione in merito?
Purtroppo no! Questa è materia ministeriale e non regionale, per cui
spetta al Governo rimediare alla vergognoso blocco col il
ripristino dei contratti pubblici e degli stipendi PA (scuola
compresa) , considerata la recente decisione della Corte
Costituzionale che ha consacrato illegittimo il blocco dei
contratti, ahimè, ma non per il passato.
Nel settore economico quali possono
essere i vantaggi e gli svantaggi della Legge 107/2015 per le scuole
siciliane-?
"Dalla lettura della legge nazionale, in riferimento ai
commi che dovranno essere recepiti dalla Regione
Sicilia ravviso solo vantaggi che spaziano dai parametri
per i finanziamenti da erogare alle scuole con tempi e modalità certi
nell'assegnazioni e non aleatori come è accaduto finora, al POF (Piano
Offerta Formativa) che passa da annuale a triennale, dall'Alternanza
Scuola/Lavoro con le ore per gli studenti che lieviteranno di
parecchio anticipandone la fruizione agli alunni del II° (in
alcuni casi) e III° anno degli Istituti Superiori alle
immissioni in ruolo. A tal proposito, unico neo, è quello che il
Governo e i due rami del Parlamento si sono dimenticati del personale
Ata, a differenza dei Docenti: dall'immissione in ruolo all'organico
funzionale ".
Si può parlare di vera ed accresciuta
autonomia delle scuole ?
Le scuole effettuano le proprie scelte in ordine al fabbisogno di
risorse di organico attraverso l'istituzione dell'organico
dell'autonomia, che comprende tutte le attività della scuola. E'
rivolto alla realizzazione di obiettivi che la scuola identifica
come prioritari fra questi:
a) competenze linguistiche, anche tramite
CLIL;
b) competenze scientifiche e logico-matematiche;
c) competenze
musicali ed artistiche, anche attive;
d) cittadinanza attiva e
democratica, interculturalità, solidarietà, competenze
giuridico-economiche, auto-imprenditorialità;
e) sostenibilità
ambientale e territorio;
f) competenze nell'uso dei media e nelle
tecniche relative;
g) educazione motoria ed ad uno stile di vita sano,
educazione alimentare;
h) competenze digitali, pensiero computazionale,
uso consapevole dei social network;
i) metodologie laboratoriali;
l)
contrasto alla dispersione scolastica, lotta al bullismo, anche
informatico, politiche di inclusione ed attenzione ai BES,
individualizzazione del trattamento, collaborazione con altri enti;
m)
apertura al territorio;
n) potenziamento dell'orario di apertura,
riduzione nel numero degli alunni per classe;
o) alternanza
scuola-lavoro;
p) valorizzazione percorsi formativi individualizzati;
q) sviluppo di sistemi di premialità e valorizzazione del merito per
gli studenti;
r) potenziamento dell'italiano come seconda lingua, anche
mediante collaborazioni esterne;
s) definizione di un sistema di
orientamento.
La non completa applicazione delle
norme sul dimensionamento e la presenza di numerose scuole
sottodimensionate non è un danno per l'efficienza del servizio
scolastico -?
"La norma è chiara! Lo Stato Italiano assegna ad ogni scuola
normodimensionata un Ds, un Dsga, e il personale Docente,
Educativo e Ata a seconda della struttura. Ma nella terra del
"Gattopardo" - mi riferisco agli Organi Regionali - tutto è
normale che funzionino ancora scuole
sottodimensionate e/o ancora peggio che vengono
aggregate alcune scuole in danno di altre con la
perdita dell'autonomia "ad usum
delphini".
Ritiene possibile attuare nelle scuole
la politica delle azioni in rete tra le scuole e favorire i consorzi
per i servizi come già avviene in alcuni Comuni ?
"Purtroppo in Sicilia, ma anche nel resto d'Italia la cultura di
Rete è completamente assente, perché tutti vogliono comandare su tutti.
In ogni modo la legge 107 prevede che gli Uffici
Scolastici Regionali (USR) promuovono la costituzione di reti di
scuole dello stesso Ambito Territoriale. Tali reti andrebbero
costituite entro il 30 giugno 2016, anche se le scuole non sono
"obbligate" a costituirsi in rete. Dipende dalla forza dei Dirigenti
degli USR, per cui potrebbe risultare difficile resistere alle
prevedibili pressioni nei confronti dei DD. SS, anche in
vista del trasferimento alle stesse reti di una serie di funzioni
amministrative, Infatti, entro il 2015, il MIUR dovrà
emanare delle Linee Guida per l'organizzazione ed il
funzionamento delle reti. Una serie di funzioni amministrative in
materia di personale, come i decreti e i calcoli pensionistici e
la liquidazione dei TFS ed altro ancora che potranno essere
svolte, nella fase istruttoria, da reti di scuole per conto delle
scuole aderenti. Staremo a vedere"!
Giuseppe Adernò