In vista della
21°Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici, che avrà
luogo a Parigi dal 30 novembre all'11 dicembre, il Movimento mondiale
per il clima (Gccm), organismo,fondato nel gennaio 2015, che
raduna 230 organizzazioni con l'obiettivo di rispondere all'imperativo
morale suscitato dal cambiamento climatico, ha proposto di considerare
il mese di novembre come il "mese del clima" dedicato appunto al clima
ealla tutela del Creato.
Con l'indizione del "Mese del clima" le organizzazioni appartenenti al
Movimento sollecitano l'approvazione di un accordo sul clima che sia
equo, giuridicamente vincolante e generatore di un vero cambiamento.
Dalla Conferenza di Parigi "ci aspettiamo e chiediamo azioni
appropriate affinché vengano stabilite delle politiche climatiche che
incoraggino uno stile di vita radicato nella solidarietà, nella carità
e nella giustizia, secondo i limiti naturali della nostra terra, "casa
comune", e in base al riconoscimento della necessità di proteggere le
risorse essenziali per la vita".
Durante il "Mese del clima", sono state programmate tre iniziative: una
petizione che mira all'adozione di politiche internazionali per
impedire l'innalzamento del riscaldamento globale, che sarà presentata
a Parigi il 28 novembre; la "Marcia per il clima", in programma nella
capitale francese il 29 novembre ed una terza iniziativa, che ha
un carattere più "social" da seguire su Twitter tramite l'hashtag
#Pray4Cop21.
Il cambiamento climatico è un tema morale e per questo occorre in
questo momento vitale della storia umana è necessario che ciascuno
rifletta sul proprio stile di vita, come sostiene l'argentino Tomás
Insua, coinvolto nel super tifone Haiyan del 2013, che provocò la morte
di 15.000 persone, ora coordinatore di Gccm.
I frequenti"allerta meteo" che hanno segnato questa stagione e i
sommovimenti di terra e di acqua che devastano case, strutture e il
lavoro dell'uomo, sono segni evidenti di un radicale cambiamento
atmosferico che ci trova protagonisti e non solo semplici spettatori.
La scuola ha il dovere di aiutare gli studenti a capire, a comprendere
e a modificare i comportamenti, spesso distratti e non curanti delle
conseguenze che involontariamente si provocano.
Essere "custodi e alfieri del creato" è un impegno educativo che
responsabilizza docenti e studenti verso un'efficace educazione
ambientale, capace di apportare piccole, ma significative modifiche del
proprio comportamento e stile di vita.
Il clima, in senso metaforico, è anche lo stile di relazione che
s'instaura in classe e a scuola, tra i colleghi e la dirigenza.
Costruire e mantenere un "buon clima" a scuola, è segno di vitalità e
di crescita dell'intera comunità scolastica e "respirare un buon clima
a scuola" fa tanto bene e aiuta a rendere più efficace ed efficiente il
servizio scolastico.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it