E c’è chi è
contro le “gite scolastiche”! C’è ancora chi afferma che i viaggi
d’istruzione “vanno aboliti”! Che non hanno “alcuna ragion d’essere”,
che sono solo una gran balla! Per la scuola, per le famiglie, per i
ragazzi! Ma questi “gran censori”, mi chiedo, sono mai stati degli
scolari? Hanno vissuto, un tempo assai lontano, nei meandri della loro
infanzia, tra i banchi di scuola? Tra libri di storia, quadernoni a
righe e penne colorate, nell’attesa infinita della gita di fine anno?
E, soprattutto, sono mai andati in gita scolastica?
L’altro pomeriggio, dopo essere uscito di corsa dalla mia scuola, ho
preso al volo… la “macchina del tempo” e son ritornato ragazzo, nella
mitica e attesissima gita scolastica di terza media! Destinazione
Venezia! Appena salito sul battello all’imbarcadero per visitare le
deliziose isole di Murano e Burano, mi sono immerso, complice mio
nipote, nella vita esaltante e straordinaria dei ragazzi. E,… per un
pomeriggio, sono diventato ragazzo anch’io! Ho visitato la fabbrica del
vetro, girato le viuzze e i ponti delle isole lagunari, ricercato tra
bancarelle e mercerie i souvenir da portare a genitori e amici.
Soprattutto,… mi son rituffato, con i loro occhi, nel loro mondo
fanciullo, pieno di sogni, di speranze, di aspettative, di curiosità,
di meraviglie.
Ho rivisto gli sguardi alla ricerca della compagna di classe, i primi
turbamenti, le gelosie, le misteriose geometrie delle amicizie, dei
dissapori, delle rivalità. Ho riassaporato la vita dei ragazzi, che
sgorga limpida e pulita, nonostante il Purgatorio di Dante e il teorema
di Pitagora, nonostante i rimproveri della professoressa di matematica,
nonostante le spiegazioni della guida turistica.
E, nonostante tutto,… la vita vince sempre! Credo che le gite
scolastiche, quattro giorni di vita vissuta e condivisa, dall’aeroporto
di Fontanarossa, a Piazza San Marco, all’Arena di Verona, alla Basilica
del Santo, alle colazioni, ai pranzi, ai giochi nelle camere d’albergo,
ai canti sul pullman, valgano molto più d’un anno di lezioni frontali e
di verifiche scritte! In termini educativi, e, oso pensare, anche
didattici.
Stare insieme, condividere tanti momenti belli, tanti ricordi, tante
risate, contribuisce, enormemente, a far crescere i ragazzi, a farli
diventare più sicuri, più consapevoli, più responsabili, più maturi.
Più grandi!
Per questo, fosse solo per questo, ritengo che le visite scolastiche
debbano far parte delle programmazioni annuali delle scuole e della
memoria personale dei ragazzi!
Poi la sera, dopo aver salutato mio nipote e i suoi compagni,
ripensando ai Campi e ai Campielli, ho ricordato le parole dolci del
poeta, “la meraviglia può essere rivelata soltanto con la meraviglia”.
A questo serve la scuola. E la gita scolastica.
Peccato che il giorno dopo avevo Consiglio di classe, sennò sarai
andato con loro anche a Gardaland… E sapessi che sballo!!!
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it