"La
grande proletaria si è mossa!". Finalmente, i ragazzi del Liceo
Artistico Statale "Emilio Greco",
di Catania, fanno sentire la loro voce! Da due giorni gli alunni delle
sedi di Catania e di San Giovanni La Punta sono in "stato di agitazione" a tempo
indeterminato! I locali sono occupati, le lezioni sospese, gli edifici
scolastici off limits per tutto il personale e i docenti "dirottati" in
altre sedi. Finalmente,... tanto tuonò che piovve! Erano da parecchi
settimane, dall'inizio del nuovo anno scolastico, che serpeggiava il
malumore tra docenti, alunni e famiglie, con assemblee, manifestazioni,
cortei, petizioni, raccolta firme e, adesso, con l'occupazione dei
locali scolastici. Il motivo è, ormai, tristemente noto a tutti. La
mancanza di idonei spazi per svolgere in maniera regolare le attività
didattiche al Polivalente di San Giovanni La Punta.
«Non abbiamo più spazio, non solamente mancano le aule e i laboratori
per fare scuola in maniera decente, ma da quest'anno scarseggiano anche
le sedie e i tavoli per alunni e docenti. Una situazione davvero
insostenibile!», denunciano gli alunni. E non è solo una questione di
spazio, di decoro, di sicurezza, ma di tutelare il diritto allo studio
per gli oltre 400 ragazzi che giornalmente frequentano la scuola. «La
questione - dichiarano gli studenti del liceo occupato - è molto
semplice: questo è il sesto anno che non abbiamo lo spazio sufficiente
per poter lavorare adeguatamente all'interno della nostra succursale.
Siamo un liceo artistico, abbiamo quindi bisogno di laboratori per i
nostri corsi di Scultura, Pittura, Architettura e quant'altro, ma nella
sede del Polivalente mancano gli spazi adeguati e siamo costretti a
fare lezione in corridoio. Non parliamo solo dei laboratori,
attenzione. Manca anche lo spazio per la didattica ordinaria, ma il
problema diventa invivibile quando dobbiamo disegnare che, come potete
capire, è quasi impossibile per terra, in posizioni assurde.
E se da un lato, noi ragazzi subiamo gli effetti di scelte che non
dipendono da noi, anche i docenti e il personale scolastico non hanno
vita migliore. Non ci sono aule, non ci sono laboratori. Non ci sono
soldi. Non ci sono ascoltatori. Non ci sono risposte. Ci ritrovano
costretti a svolgere le lezioni per i corridoi e a disegnare per
terra».
E tra i corridoi e le aule deserte del Polivalente sembra quasi di
essere ritornati nei "mitici anni '70", ai tempi delle proteste di
piazze e delle rivolte studentesche per il "diritto allo studio". E
nelle lunghe ore dell'occupazione i ragazzi si organizzano con
assemblee permanenti e dibattiti, per discutere delle varie
problematiche. E la sera con cineforum e cena sociale. Non mollate
ragazzi!
Il futuro della scuola dipende da ciascuno di voi!
Angelo Battiato