In occasione degli
imminenti scrutini di fine quadrimestre ci sembra utile ribadire che
l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione nella scuola secondaria
di primo grado non assurge al ruolo di disciplina autonoma e quindi non
ha una propria indipendente valutazione né in sede di scrutinio né,
tantomeno, in sede d’esami. La sua valutazione deve confluire ed essere
integrata nella votazione globale relativa all’area storico-geografica.
Repetita iuvant ( ma la pazienza ha un limite…)
Ciò è confermato da ben tre normative e precisamente:
Art. 1 legge 169/08
Dpr 89/09
Decreto ministeriale del 26/3/09 n. 37 ( tabella inserita in calce all
‘art. 2 dello stesso decreto riguardo orario e composizione cattedre).
Lo stesso discorso vale per l’ora di approfondimento di lettere.
Senonchè, mentre appare molto più razionale l’affidamento dell’ora di
approfondimento di lettere ad altro docente che, grazie ad una
diversificazione metodologica, può, cioè, fornire un potenziamento ed
un consolidamento dell’apprendimento di lingua italiana più incisivo
attraverso un approccio differente rispetto all’insegnante curricolare,
lo stesso non si può dire per quanto riguarda l’insegnamento di
Cittadinanza e Costituzione. Appare infatti evidente che sarebbe molto
più proficuo e soprattutto logico che sia lo stesso docente di storia e
geografia ad articolare i temi relativi allo studio della Costituzione
all’interno del proprio programma. E tanto si evince, inoltre, dalla
succitate normative, del resto.
Pertanto, in virtù delle normative sopra indicate, la predisposizione
di eventuali griglie valutative ai fini degli scrutini che prevedono
Cittadinanza e Costituzione con un voto a sè stante, risulta essere una
prassi errata, inutile e fuorviante.
In claris non fit interpretatio ( in ciò che è chiaro non servono
interpretazioni).
Tecla
Squillaci
stairwayto_heaven@libero.it